Il ciclo di vita dei Blu-Ray è giunto nella sua fase conclusiva. La notizia emerge da fonti coreane secondo le quali Samsung, facendo seguito alla precedente scelta già ufficializzata da Oppo, intende uscire dal mercato dei lettori Blu-Ray. Uno dei player principali, insomma, fa marcia indietro e ciò la dice lunga su quello che potrebbe essere il futuro dei DVD per l’alta definizione.
In realtà il percorso di abbandono sarà lento: mentre Samsung garantirà assistenza per i propri device già in commercio, al tempo stesso Sony e Panasonic sembrano voler cavalcare quest’ultima parte della coda lunga dei Blu Ray, annunciando nuovi device con supporto Dolby Vision e dando corpo alla convinzione per cui ci sia ancora spazio per questo mercato.
Addio ai Blu Ray: ha vinto lo streaming
La realtà è però che lo streaming ha vinto: l’offerta è sempre più ampia, il costo è ampiamente accessibile, la banda disponibile è sempre più alta (e sufficiente pertanto all’accesso a servizi in stile Netflix). La parabola del Blu Ray era scritta da tempo, benché soltanto ora si vedano i segnali concreti della chiusura del ciclo. Per molti versi una parabola del tutto parallela a quella del brand Blockbuster, colosso del noleggio film che nell’avvento di Netflix ha visto inderogabilmente crollare il proprio impero.
La fine del Blu Ray significherà però molto di più per l’industria dei contenuti video. Dopo le VHS, i DVD tradizionali ed i successivi Blu Ray, si entra infatti in una nuova dimensione nella quale il contenuto fruito non è più di proprietà ed occorre pertanto pagarne ogni singolo accesso (oppure occorre avere il giusto abbonamento nel momento in cui lo si vuol fruire). Si tratta di una lunga evoluzione del modello di business legato a film ed animazioni, qualcosa che sposta ora gli equilibri di mercato non solo sulla qualità tecnica del contenuto (laddove con i Blu Ray si era arrivati all’eccellenza), ma anche sull’efficacia delle interfacce, sulla bontà delle produzioni originali e sulla ricchezza degli abbonamenti.
Ogni utente ha oggi in media la quantità di banda necessaria per fruire di un buon flusso in streaming e non ha dunque interesse all’acquisto di un lettore DVD e di film che nel migliore dei casi guarderà una volta ogni tanto: la morte dei Blu Ray era un passaggio scontato, ma che apre a qualcosa che scontato non lo è di certo. Ed è così che il recente Samsung UBD-K8500 potrebbe diventare uno degli ultimi tasselli di questa lunga fase di abbandono, destinata a terminare quando anche i contenuti verranno meno. Nel frattempo a venir meno saranno gli utenti, e con essi l’interesse alla produzione di nuove unità.
Nato nel 2003 dopo un lungo braccio di ferro con l’HD DVD, il formato Blu Ray si è infine imposto (anche e sopratutto grazie alla leva delle PlayStation) diventando un punto fermo per l’intrattenimento video casalingo. A giovarsene è stata Sony, promotrice prima del formato e oggi ultimo baluardo per gli utenti affezionati alla tecnologia.