Facendo seguire i fatti alle promesse già fatte , la Blu-ray Disc Association ha finalmente reso nota l’avvenuta ratifica delle specifiche per la visione tridimensionale in alta definizione nel salotto di casa. Il gruppo promotore dello standard di Sony esalta le doti spettacolari del nuovo entertainment aumentato, ma nessuna rosa è senza spine: già si prospettano upgrade affatto indolori per gli appassionati di cinema e home video.
“Nel corso di quest’anno – ha dichiarato il presidente di BDA Victor Matsuda – i più assidui frequentatori di cinema hanno dimostrato una schiacciante preferenza per il 3D quando messi di fronte alla possibilità di vedere una release cinematografica in 3 o 2 dimensioni. Crediamo che questa richiesta per contenuti in 3D finirà nelle case ora che abbiamo, con il Blu-ray Disc, un mezzo in grado di portare l’esperienza Full HD in 3D di qualità nel salotto domestico”.
I nuovi video-dischi codificati in 3D faranno uso del codec Multiview Video Coding (MVC), estensione del formato H.264 già utilizzato per i dischi BD “standard”. In confronto a un film in 2D, la versione tridimensionale sarà caratterizzata dall’utilizzo di un 50% di banda in più. I BD in 3D potranno inoltre essere retrocompatibili con lettori e televisori sprovvisti di tale funzionalità , limitandosi in tali casi a visualizzare le immagini standard in Full HD – sempre che gli studios decidano in tal senso.
Per quanto riguarda la compatibilità delle caratteristiche 3D con i lettori Blu-ray già in commercio, però, le cose si fanno un po’ più complicate e molto meno piacevoli economicamente parlando: alcuni dei lettori potrebbero divenire compatibili con un semplice aggiornamento, ma questa – dicono da BDA – sarà più l’eccezione che la regola e nella maggior parte dei casi sarà necessario acquistare un nuovo player per fruire della nuova dimensione dell’entertainment patinato in alta definizione.
Per i possessori di PS3 il problema non sussiste, visto che basterà un aggiornamento al firmware per fornirle le capacità necessarie a processare i BD 3D. La cosa comunque non farà piacere ai possessori di televisori – magari anche costosi e al passo coi tempi – incapaci di fornire immagini tridimensionali con le adeguate frequenze di refresh video (120 Hz per una stereoscopia a 60 Hz), anch’essi costretti ad acquistare un nuovo prodotto per star dietro all’evoluzione tecnologica dell’intrattenimento in formato digitale.
Alfonso Maruccia