Lunedì 7 ottobre, alle 15:00 ora italiana, è previsto il lancio della missione NS-27, che vedrà il debutto della nuova capsula per l’equipaggio RSS Kármán Line. Questo volo rappresenta un’occasione per Blue Origin di mostrare le prestazioni migliorate della capsula in termini di sicurezza e riutilizzabilità. Inoltre, come annunciato sul sito ufficiale, la capsula presenterà una nuova livrea esterna aggiornata e spazi interni ottimizzati per ospitare carichi utili da portare in orbita.
Nuova capsula Blue Origin Kármán Line pronta al volo inaugurale
La missione NS-27 porterà nello spazio un totale di 12 carichi utili, tra cui due sensori LIDAR destinati al programma Lunar Permanence di Blue Origin, per lo sviluppo di lander lunari. Altri carichi includono sensori per operazioni di prossimità a banda ultralarga, una riproduzione dei monoliti neri di “2001: Odissea nello spazio” e cartoline inviate da studenti al Club for the Future dell’azienda. Gli appassionati potranno seguire il lancio in diretta streaming sul sito web di Blue Origin a partire da 15 minuti prima del decollo.
Blue Origin sfida SpaceX
Il lancio dell’NS-27 arriva in un momento cruciale per Blue Origin, che sta lavorando per diventare un vero concorrente di SpaceX nel settore aerospaziale. Dave Limp, l’attuale amministratore delegato dell’azienda, ha dichiarato in un’intervista alla CNBC che Blue Origin deve “essere in grado di costruire molte cose” per affermarsi come “un produttore di livello mondiale“. L’azienda punta a raggiungere un ritmo di produzione di un motore a settimana entro la fine dell’anno e ad accelerare ulteriormente entro il 2025.
Lancio imminente del razzo New Glenn
Oltre alla missione NS-27, Blue Origin si sta preparando per il lancio inaugurale del suo grande booster riutilizzabile New Glenn, previsto per novembre. Il razzo, che ha recentemente completato il primo test di accensione del secondo stadio, promette di trasportare fino a 45.000 chili nell’orbita terrestre bassa, circa il doppio della capacità del Falcon 9 di SpaceX. L’azienda di Bezos punta anche a far atterrare (integro) il booster durante il suo primo volo, un traguardo che, se raggiunto, sarà una dimostrazione concreta della capacità di Blue Origin di realizzare razzi riutilizzabili.