Bluesky approfitta dei problemi di moderazione di Meta

Bluesky approfitta dei problemi di moderazione di Meta

Bluesky ha sfruttato i problemi di moderazione su Threads per aprire un account e spiegare che non penalizza i post se gli utenti parlano di politica.
Bluesky approfitta dei problemi di moderazione di Meta
Bluesky ha sfruttato i problemi di moderazione su Threads per aprire un account e spiegare che non penalizza i post se gli utenti parlano di politica.

Bluesky ha recentemente superato i 10 milioni di iscritti, sfruttando a proprio vantaggio i problemi legali di X in Brasile. Ora ha subito approfittato dei problemi di moderazione segnalati dagli utenti per aprire un account su Threads.

Bluesky su Threads per attirare gli utenti

Da alcuni giorni “Threads Moderation Failures” è in tendenza su Threads. Diversi utenti hanno segnalato la limitazione o addirittura la chiusura degli account per aver pubblicato post su argomenti vietati dal social network. Sono stati anche rimossi o penalizzati alcuni post senza un chiaro motivo. Sembra quindi che i sistemi di moderazione automatica siano impazziti.

Diversi utenti hanno segnalato che i loro post hanno perso “engagement”. Il giornalista Walt Mossberg del Wall Street Journal ha scritto che il numero di like e risposte è sceso quasi a zero. In pratica è stato penalizzato dall’algoritmo di Threads e i follower non vedono più i post. Adam Mosseri (boss di Instagram) ha comunicato che il problema verrà esaminato dai tecnici.

Molti utenti hanno quindi minacciato di abbandonare Threads e di passare a Bluesky. La startup guidata da Jay Graber ha colto la palla al balzo e aperto un account su Threads. Questo è il primo post pubblicato:

Post by @bluesky_social
View on Threads

Con i successivi post è stato spiegato il funzionamento della moderazione su Bluesky, evidenziando che i post non vengono penalizzati solo perché gli utenti parlano di politica (argomento che Meta ha eliminato dai suggerimenti). Ieri sera è stato pubblicato un post per sottolineare che il social network non appartiene ad un miliardario (chiaro riferimento a Mark Zuckerberg e Elon Musk).

Fonte: TechCrunch
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Pubblicato il
11 ott 2024
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