Una lettera aperta all’attenzione di John Pistole, primo amministratore della statunitense Transportation Security Administration (TSA). A firmarla è Mike Rogers, tra i più influenti membri del Congresso nella fazione repubblicana. I vertici di Rapiscan – uno dei principali fornitori di scanner millimetrali disseminati nei vari aeroporti degli States – avrebbero tentato di imbrogliare il governo di Washington con la manipolazione dei test sulle macchine .
Nella missiva Rogers spiega che Rapiscan avrebbe presentato al governo degli States una serie di test effettuati sugli scanner aeroportuali, in particolare per indagare sulla piena capacità di tutelare la privacy dei passeggeri. In altre parole, il software realizzato dalla società statunitense non sarebbe mai riuscito a permettere la visualizzazione di un’immagine generica del soggetto analizzato con la tecnologia millimetrale .
Secondo il congressman repubblicano, Rapiscan avrebbe commesso una vera e propria frode nei confronti della TSA, che ad oggi ha speso 40 milioni di dollari nelle operazioni di sostituzione dei tanto discussi body scanner a raggi X . Implementati, tra gli altri, negli aeroporti di Boston, Los Angeles e New York, gli scanner millimetrali avrebbero garantito una tutela più efficiente della privacy dei cittadini.
Come annunciato da TSA – sulla base dei test effettuati da Rapiscan – la singola immagine di un passeggero non sarebbe più un negativo fedele delle sue fattezze, ma una rappresentazione disegnata con evidenziati le possibili aree o gli oggetti pericolosi. L’agenzia dei trasporti a stelle e strisce ha già ordinato l’immediata rimozione di 91 macchine – valore stimato, 14 milioni di dollari – fino all’aggiornamento del software di Rapiscan .
Mentre il suo titolo crolla vistosamente a Wall Street, la società statunitense ha diramato un comunicato stampa per negare ogni accusa. I test sulle macchine sarebbero stati verificati dallo stesso governo e dalla TSA, assolutamente lontani da qualsiasi tentativo di manipolazione o falsificazione. Resta da capire cosa succederà ai 91 scanner che sono stati conservati in un deposito in Texas.
Mauro Vecchio