Bodyscanner da negozio

Bodyscanner da negozio

Digitalizzare il proprio corpo per trovare gli indumenti che calzano sulle proprie forme
Digitalizzare il proprio corpo per trovare gli indumenti che calzano sulle proprie forme

L’uso dei body scanner negli aeroporti ha destato non poche perplessità. Immagini finite nella Rete, archiviazione digitale delle parti intime di corpi di passeggeri e tanti altri aspetti hanno subito diviso l’opinione pubblica riguardo a queste apparecchiature di sicurezza. Il costo di un’apparecchiatura così sofisticata aveva già comunque fatto immaginare che questi dispositivi non avrebbero trovato altre applicazioni se non all’interno di strutture istituzionali o militari come gli aeroporti et similia. Anzi: proprio gli elevati esborsi necessari per l’installazione avevano frenato alcuni aeroporti internazionali rispetto alla loro adozione.
Questa situazione sembra però destinata a mutare e i bodyscanner o, meglio, alcuni dispositivi derivati, potrebbero trovare posto agli ingressi dei negozi. Non proprio per sicurezza, quanto per fidelizzare la clientela.
Un esempio lampante è costituito dal primo BodyMetrics 3D installato proprio alle porte del punto vendita New Look, un’enorme catena di abbigliamento londinese, situato presso il complesso commerciale del Westfield Stratford.

bodyscanner

L’utilità? Riuscire a scansionare il corpo delle clienti per suggerire poi loro il miglior paio di jeans e l’abbigliamento più giusto per le proprie curve. Il BodyMetrics 3D, prodotto dalla britannica BodyMetrics , sfrutta la tecnologia di body-mapping messa a punto da PrimeSense , che con 8 sensori 3D è in grado di tracciare e misurare oltre 100 punti del corpo.
In questo modo, la clientela sarebbe in grado di scegliere gli indumenti che meglio stanno addosso, anche senza necessità di provarli.

Questa opportunità apre nuove prospettive. Infatti, se il cliente acconsente al trattamento digitale della sua forma corporea, questa informazione potrebbe poi essere riutilizzata per gli acquisti successivi presso il negozio, ma anche per lo shopping online.

Nell’era in cui tutto diventa digitale anche l’immagine del proprio corpo potrebbe essere trasformata in bit. Questi dati poi, secondo l’azienda produttrice, potrebbero anche essere la chiave di volta per ridurre la restituzione degli abiti di taglia sbagliata acquistati online, quantificabile in una percentuale fra il 20 e il 40% degli acquisti totali.
Questo significherebbe, quindi, incrementare le vendite a distanza, diminuire i costi di gestione dei resi e fidelizzare il cliente online e offline.

(via Ubergizmo )

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Pubblicato il
3 nov 2011
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