Con gli aerei della flotta 737 Max ormai fermi a terra da diversi mesi, in conseguenza ai problemi tecnici che hanno portato agli schianti dei voli Lion Air 610 ed Ethiopian Airlines 302, Boeing potrebbe aver trovato una soluzione al problema, almeno a quello evidenziato dalla Federal Aviation Administration nel mese di giugno: impiegare due computer di bordo anziché uno soltanto.
Due computer di bordo per i Boeing 737 Max?
Le redazioni di Associated Press e Seattle Times parlano dell’ipotesi facendo riferimento a fonti non confermate. La compagnia sarebbe al lavoro per mettere a punto un nuovo software gestito in parallelo da una coppia di calcolatori: nel caso di anomalia su uno dei due, l’altro potrebbe continuare a governare l’aereo. Ne beneficerebbe l’affidabilità del sistema MCAS (Maneuvering Characteristics Augmentation System) ritenuto responsabile delle tragedie verificatesi nel corso dell’ultimo anno.
Sebbene le indagini sull’accaduto non siano ancora concluse, si presume che il processore in dotazione ai 737 Max potrebbe essere soggetto a un problema legato a un’alterazione delle informazioni gestite (ad esempio il cambio di un bit dal valore “0” a “1”) causato dall’interazione con i raggi cosmici. Se si verifica durante il decollo, ai piloti non rimane tempo sufficiente per riprendere il comando dell’aereo, con conseguenze facilmente immaginabili.
Boeing non ha confermato né smentito l’indiscrezione odierna, limitandosi a sottolineare come l’azienda stia continuando a collaborare con la FAA statunitense. Confermato inoltre l’avvio della fase di test del nuovo software per il mese di settembre, con l’obiettivo di riportare in cielo i velivoli già entro la fine di ottobre.