La missione CFT (Crew Flight Test) durerà più a lungo del previsto. La NASA ha comunicato che il Boeing Starliner ritornerà sulla Terra il 26 giugno. Durante una teleconferenza con la stampa sono stati illustrati i motivi per cui la navicella rimarrà collegata alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per un’altra settimana.
Problema ai propulsori e perdita di elio
Il lancio di Starliner CST-100 è avvenuto il 5 giugno, mentre l’attracco alla ISS è stato completato il giorno successivo. Il ritorno sulla Terra era originariamente previsto per il 18 giugno, ma è stato posticipato prima al 22 giugno e poi al 26 giugno.
Durante la conferenza stampa di ieri, Steve Stich (manager del Commercial Crew Program della NASA) ha dichiarato che è stato concesso agli ingegneri più tempo per analizzare i dati ed effettuare alcuni test. Durante la procedura di docking si è verificato lo spegnimento di cinque propulsori del sistema controllo reazione. Quattro sono stati riaccesi, mentre il quinto è rimasto spento.
Con un “hot-fire test” effettuato nel weekend è stato confermato il malfunzionamento del propulsore (quindi non verrà usato per il rientro), ma la causa deve essere ancora identificata. Tutti gli altri (sono 28 in totale) funzionano perfettamente.
Gli ingegneri devono inoltre esaminare le cinque perdite di elio rilevate nel sistema di propulsione del modulo di servizio. Sembra però che siano molto ridotte, quindi non ci saranno problemi durante il rientro. La quantità nei serbatoi consente fino a 70 ore di volo, mentre il ritorno sulla Terra avverrà in circa 7 ore.
Starliner sarà la prima navicella statunitense con equipaggio ad atterrare sulla terraferma (in New Mexico). I paracadute rallenteranno la discesa, mentre una serie di airbag attutiranno l’atterraggio.
Aggiornamento (23/06/2024): il ritorno di Starliner è stato posticipato a luglio, dopo il completamento della passeggiata spaziale prevista il 2 luglio.