Stop alla riscossione delle bollette gonfiate. L’ Antitrust ha infatti disposto che Telecom Italia e le altre compagnie telefoniche, legate a servizi erogati con numerazioni telefoniche a sovrapprezzo, sospendano in
via cautelativa “ogni attività diretta al recupero presso gli utenti delle somme relative a chiamate/connessioni verso numerazioni satellitari e speciali” laddove il traffico generato sia stato riconosciuto come “anomalo”.
È quanto si legge nel bollettino pubblicato ieri dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il provvedimento, oltre l’incumbent, coinvolge le società CSINFO, Elsacom, Eutelia, Karupa, Voiceplus e Teleunit, in quanto – rileva l’Authority – hanno svolto attività mirate ad ottenere il relativo corrispettivo nei confronti della stessa Telecom Italia.
“Dall’esame degli atti del procedimento – precisa l’Antitrust – emergono elementi tali da avvalorare la necessità di provvedere con particolare urgenza al fine di impedire che le pratiche commerciali consistenti nell’imporre ai consumatori il pagamento di servizi di comunicazione non richiesti in modo consapevole, continuino ad essere poste in essere nelle more del procedimento di merito, riguardando rapporti contrattuali di utenza telefonica ancora in essere”.
Le sanzioni che l’Autorità applicherà nei confronti delle aziende che non rispetteranno questa sospensiva – e che quindi persisteranno nell’esigere il pagamento degli addebiti risultati anomali dai sistemi di monitoraggio delle società stesse – possono avere un importo variabile in un range da 10mila a 150mila euro.
Telecom Italia, secondo quanto segnalato a fine marzo dal Movimento Difesa del Cittadino , aveva recapitato – agli utenti che avevano contestato le bollette – lettere di diffida al pagamento sotto minaccia del distacco della linea. La nuova disposizione dell’Antitrust ridisegna quindi lo scenario e fa tirare un sospiro di sollievo ai consumatori già colpiti da una problematica di indubbie proporzioni.
Dario Bonacina