1 aprile, giorno dei famigerati 600 euro che (con molti distinguo e altrettanti problemi interpretativi) molti italiani andranno a richiedere sul sito dell’INPS. Le ipotesi circolate a proposito del “click day” che avrebbe consegnato il bonus sulla base di un principio “first come first served” hanno generato particolare ansia sulla necessità di richiedere rapidamente il bonus, pena il rischio di rimanere senza. Ed è così che, a più di 1 ora dalla mezzanotte, il sito INPS è già offline.
Aggiornamento 1 aprile 2020: vedi come riuscire ad accedere al portale INPS per procedere con la richiesta.
Offline il sito dell’INPS
Il messaggio che si ottiene collegandosi al sito dell’istituto di previdenza è laconico:
Request cannot be served
Con tutta sincerità: non c’era dubbio che così sarebbe successo. Il sito, mai noto per le sue particolari performance, si apprestava a ricevere una selva di richieste in successione che con ogni probabilità continueranno a ripetersi nella notte, ma la cosa ha inevitabilmente fatto sì che il sito crollasse sotto i colpi di richieste continue che equivalgono ad una sorta di involontario DDoS.
La situazione di down è stata aggravata da una informativa secondo cui il sito avrebbe registrato l’ordine d’arrivo delle richieste, elemento che ha fatto supporre che i fondi non sarebbero bastati per tutti gli autonomi aventi diritto e che l’ordine d’arrivo sarebbe stato fondamentale. Tale interpretazione è stata inseguito presto smentita, ma non ha certo favorito il rasserenarsi della situazione. Trattasi anche questo di uno degli effetti collaterali da emergenza Coronavirus, ovviamente, dove informative troppo spesso incomplete o aperte a molteplici interpretazioni lasciano sulla strada danni spesso evitabili, a volte contingenti, sicuramente inutili in una fase nella quale la concentrazione dovrebbe essere altrove.
I liberi professionisti, i collaboratori coordinati e continuativi e gli altri aventi diritto avranno tempo per portare avanti le proprie richieste, ma il monte spesa di 203,4 milioni inizialmente comparso sul sito dell’istituto di previdenza andrà chiarito per evitare che la situazione possa proseguire nell’impasse e che il sito non possa tornare online per favorire la richiesta di quanti intendono avvalersene.
Update 1, 0re 23.15: il portale risulta estremamente lento
Il sito, pur con evidenti rallentamenti, sembra essere tornato online dopo un lungo down, ma occorrerà verificare la capacità dei server di reggere la forza d’urto degli utenti nelle prossime ore.
Update 2, ore 23.50: login non disponibile
Sebbene la homepage risulti navigabile, le procedure di login appaiono bloccate e si ottengono sporadicamente risultati in fase di autenticazione.
L’errore “Request cannot be served” sembra inoltre essere tornato in auge, a testimonianza di un carico sui server difficilmente sopportabile nonostante l’orario.
Chiunque debba ancora verificare la corrispondenza della propria situazione con i requisiti per l’ottenimento dei 600 euro, può tuttavia far riferimento alla circolare ufficiale in formato pdf, attualmente accessibile senza problemi.
Update 3, ore 0.15: portale INPS fermo
Permane la situazione di stallo. Con ogni probabilità perdurerà fino a notte fonda, quando si farà più rarefatto il ritmo dei click sul portale INPS ed i server saranno in grado di gestire il picco di richieste raggiunto. Nella giornata di domani il problema è probabilmente destinato a riproporsi, salvo chiarimenti ulteriori circa l’inutilità della corsa al click che andrebbe a rasserenare i ritmi della richiesta e ad alleggerire i carichi sul portale.
Update 4, ore 0.20: errore 500
Secondo le prove registrate dalla nostra redazione e dalle segnalazioni raccolte, in alcuni casi risulta possibile portare avanti l’autenticazione tramite SPID, ma a login avvenuto ci si imbatte in un messaggio di “errore 500” che conferma semplicemente l’attuale stato di difficoltà. I servizi di erogazione dell’autenticazione SPID, per contro, non sembrano vivere al momento particolari complessità, probabilmente ben più attrezzati per carichi di lavoro di maggior intensità.
Update 5, ore 1.00: errori e rinunce
Secondo le segnalazioni ricevute, sul sito INPS non sarebbe ancora stata caricata la procedura per la richiesta dei 600 euro: sono in molti pertanto a rinunciare ed a rinviare alle prossime ore un nuovo tentativo. La nostra redazione al momento non ha invece avuto la possibilità di eseguire il login in virtù di nuovi errori registrati a seguito dell’inserimento delle credenziali SPID.
Update 6, ore 1.25: prestazione non raggiungibile
Contrariamente a quanto raccolto dalle prime segnalazioni, la voce relativa al cosiddetto “bonus 600 euro” sembra essere presente tra le prestazioni disponibili, nella fattispecie alla voce “domande per prestazioni a sostegno del reddito”. Al click sull’apposito menu, però, la navigazione si blocca e non è al momento ancora possibile proseguire nella richiesta.
Update 7, ore 1.30: prestazione assente
Il sito appare ancora lento ma definitivamente sbloccato. Ora tra i “servizi online” compare l’apposita voce “indennità Covid-19”, con tanto di “invio domanda” che lascia supporre un lasciapassare verso l’effettivo invio della richiesta.
Al click, tuttavia, compare un messaggio che rimanda il tutto alle prossime ore, senza indicazioni più precise:
Tutto rinviato alla mattinata, quindi: al momento la richiesta per l’indennità Covid-19, a prescindere dagli alti e bassi del sito ufficiale dell’INPS, non può ancora essere portata avanti.
Update 8, ore 8.00: prestazione disponibile
Sulla base dei messaggi ricevuti in nottata, il sito è stato aggiornato a notte fonda autorizzando i primi richiedenti a portare a termine la richiesta. In mattinata si registrano alcuni rallentamenti ma il processo sembra procedere. Per velocizzare l’approdo alla prestazione, si consiglia di utilizzare questo link, al quale farà seguito la richiesta di inserimento dati relativi al proprio account (con PIN o tramite SPID). Al momento il processo risulta tuttavia molto lento.
Update 9, ore 14.00: data breach o violazione?
Emergono ripetute segnalazioni (qui il nostro report) circa il fatto che, per cause non meglio precisate, all’accesso sul sito INPS ci si trovi di fronte a dati di persone terze, peraltro con la possibilità di modificarle. La cosa è chiaramente grave a prescindere, ma va ora capito se si tratti di un problema tecnico o di una violazione informatica – come ipotizzato dal Presidente INPS, Pasquale Tridico.
Il problema potrebbe ora essere grave in virtù delle possibili modifiche in atto in queste ore a seguito del caos emerso: occorrerà monitorare quanto sta succedendo per ricostruire la questione a ritroso, verificando una ad una le operazioni effettuate. Dall’ente nel frattempo tranquillizzano: i fondi sono garantiti e non occorre accelerare la corsa alla richiesta. Precisazione che sarebbe stata chiaramente più opportuna qualche ora fa.