Nel nuovo decreto, approvato dal Governo per contrastare il folle aumento nel prezzo dei carburanti, è citato in modo esplicito anche il Bonus Benzina da 200 euro. Vediamo di cosa si tratta, a chi spetta, cosa cambia rispetto al passato e come è possibile ottenerlo. Intanto, ecco il passaggio del comunicato stampa rilasciato da Palazzo Chigi che interessa la misura.
Per il 2022, l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.
Bonus Benzina (200 euro): cos’è e a chi spetta
Va subito precisato che il Bonus Benzina non è un contributo concesso dallo Stato, ma dalle aziende. Dal testo del provvedimento si apprende che per tutto il 2022 sarà esentasse, non andrà dunque a influire sui redditi maturati e che dovranno poi essere dichiarati.
Chi può richiederlo? Tutti i dipendenti di aziende private. Spetta al datore di lavoro la facoltà di concederlo. Non sono previsti requisiti da rispettare sulla base di ISEE o altri parametri. Per sapere se si ha diritto a questo sostegno è dunque necessario far riferimento direttamente alla società presso la quale si presta servizio. Ricapitolando:
- il Bonus Benzina, nel limite di 200 euro, fino a fine 2022 non contribuirà alla formazione del reddito;
- può essere concesso direttamente dall’azienda privata al dipendente.
Taglio accise e aiuti contro il caro bollette
Oltre al Bonus Benzina, il nuovo decreto interviene anche con un taglio delle accise che diminuisce di 25 centesimi il prezzo dei carburanti alla pompa, fino alla fine di aprile. Prima che la misura dia i suoi effetti in tutti i distributori d’Italia trascorreranno comunque alcuni giorni.
La conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri n. 68 con Roberto Garofoli, Mario Draghi, Daniele Franco e Roberto Cingolani (fonte: Governo Italiano)
Le nuove misure approvate, inclusi i benefici per famiglie e imprese riguardanti le bollette, costano complessivamente 4,4 miliardi di euro. Nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi ha specificato che la copertura è garantita in gran parte non dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetiche, attraverso la tassazione degli extraprofitti maturati nell’ultimo periodo.