Con la circolare 35/E pubblicata il 4 novembre, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni aspetti legati al cosiddetto Bonus Bollette da 600 euro previsto dal decreto Aiuti bis. Il contributo, che può essere riconosciuto dalle aziende ai dipendenti, è esente da imposte (IRPEF e INPS) fino , appunto, alla somma di 600 euro: è questa la nuova soglia fissata per i fringe benefit relativi all’anno 2022.
Importanti chiarimenti sul Bonus Bollette 600 euro
Come funziona? In estrema sintesi, al datore di lavoro è riconosciuta la libertà di stabilire se erogarlo o meno in busta paga, aggiungendola allo stipendio percepito dal lavoratore e aiutandolo così a far fronte al caro bollette di questo periodo. Una mano tesa, ad esempio, per chi si trova operativo da casa in smart working. Lo si può fare senza andare incontro ad alcuna tassazione extra, come si legge nell’estratto del testo che riportiamo di seguito.
Limitatamente al periodo d’imposta 2022 … non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00.
È doveroso ribadire che la decisione spetta esclusivamente all’azienda, che può anche stabilire a chi concedere il Bonus Bollette e a chi invece no. L’attribuzione non è automatica, né obbligatoria.
Il contributo deve far riferimento esclusivamente alle utenze domestiche degli immobili a uso abitativo. Vi rientrano le somme erogate fino al 12 gennaio 2023, considerate come corrisposte nell’anno 2022. I beneficiari sono chiamati a certificare che per le stesse bollette non sono già stati ottenuti altri rimborsi.
A scanso di equivoci, si tratta di un aiuto differente rispetto al Bonus Benzina 200 euro di cui abbiamo scritto su queste pagine all’inizio dell’anno. Rimandiamo all’articolo dedicato per un approfondimento.