Prima l’aumento delle bollette che si è fatto sentire già dall’autunno scorso. Poi l’esplosione della guerra in Ucraina che sta spingendo a cercare in tutta fretta fornitori di gas diversi dalla Russia. E se l’energia la producessimo noi? Pulita e a costo zero. La crisi in atto ha portato l’Europa a definire il piano REPowerEU, mentre in Italia c’è chi pensa a un nuovo Bonus Fotovoltaico 100%.
Energia e bonus: come il 110%, ma per il fotovoltaico
È il caso di Leonardo Aldo Penna, deputato del Movimento 5 Stelle, che ha lanciato la propria proposta-provocazione su Facebook: Non abbiamo altra scelta se non quella di colmare in tempi straordinariamente brevi i gravosi ritardi in cui siamo incorsi nella transizione ma, anche e soprattutto, nell’indipendenza energetica
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L’esigenza manifestata è senza dubbio condivisa e condivisibile. Che ci sia bisogno di una visione lungimirante e di iniziative non viziate da interessi diretti è fuori discussione, che sia giunto il momento di puntare con decisione sulle rinnovabili, anche. Torna in auge la prospettiva di trasformare i consumatori in produttori: Serve guardare all’oggi, al domani e anche al dopodomani, quindi occorre un grande investimento in rinnovabili su due binari: il primo, da parte dei fornitori energetici nazionali, il secondo dal punto di vista delle rinnovabili diffuse
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Si invoca la definizione a stretto giro di un piano nazionale per la transizione energetica. L’obiettivo sarebbe poi quello di solarizzare i tetti degli edifici italiani su larga scala
. In che modo? Individuando le risorse necessarie per finanziare un contributo in grado di coprire il 100% della spesa. Il modello a cui ispirarsi, il Superbonus 110%.
La crisi attuale richiede ad ogni modo interventi più tempestivi, se non immediati. È anzitutto necessario ammortizzare i rincari delle bollette (e del carburante). Va poi scongiurata l’ipotesi di uno scenario catastrofico qualora venisse meno la fornitura di materia prima dalla Russia. In tema di fotovoltaico e rinnovabili, ancor prima che introdurre un ennesimo bonus attingendo alle risorse pubbliche, si potrebbe prendere in considerazione un necessario snellimento della burocrazia che oggi rappresenta uno dei principali ostacoli alla realizzazione degli impianti.