Trecento mila buone notizie e un grosso problema da risolvere: si concludono così i primi giorni del bonus vacanze che da tutta Italia si sta richiedendo per poter avere uno sconto sulle vacanze 2020 e poter così godere di un po’ di tranquillità dopo un primo semestre dell’anno sufficientemente teso e difficile per tutti.
Bonus Vacanze, 300 mila richieste
La buona notizia è relativa al fatto che il bonus vacanze si è rivelato un grosso successo sotto molti punti di vista. Anzitutto perché le richieste sono state molte, così come testimoniato dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano:
Ad oggi su @IOitaliait sono stati erogati più di 306.523 #BonusVacanze, per un controvalore economico di oltre 140ML. Il buono è stato già speso da 5.432 famiglie. Il bonus vacanze potrá essere richiesto fino al 31 Dicembre 2020@_MiBACT @Agenzia_Entrate @PagoPA @AgidGov #SPID
— Paola Pisano (@PaolaPisano_Min) July 5, 2020
La notizia è buona anche perché per la prima volta il bonus poteva essere ottenuto solo ed esclusivamente per via digitale, attraverso l’installazione dell’app IO con la quale la Pubblica Amministrazione andrebbe a tessere un nuovo tipo di rapporto con i cittadini per elargire facilmente servizi di varia natura. Le testimonianza sono state infatti tutte positive: in pochi minuti è possibile ottenere il bonus inserendo semplicemente le proprie credenziali (ad esempio tramite SPID) ed avere così la propria richiesta regolarmente registrata.
Laddove ci sono le buone notizie, però, si annida anche un gravoso problema.
L’app IO non è accessibile
La APP IO, strumento necessario per richiedere il bonus vacanze previsto dal Governo, non supporta gli screen reader, quindi non risulta accessibile alle persone cieche o ipovedenti, sicché queste ultime ad oggi si trovano nella materiale impossibilità di poter fruire, al pari di tutti gli altri cittadini cc.dd. “normodotati”, del credito d’imposta vacanze di cui all’art. 176 del D.L. n. 34/2020
Parte tutto dalla segnalazione di Roberto Scano (esperto di accessibilità) ed a farvi eco è l’associazione Luca Coscioni, la quale ha inviato all’Agenzia delle Entrate una diffida affinché “vengano predisposti tutti gli opportuni accorgimenti e adottati tutti i provvedimenti ritenuti necessari in modo tale da rendere le modalità di fruizione del credito d’imposta Vacanze immediatamente accessibili anche alle persone con disabilità sensoriale, nel caso anche attraverso la creazione di una piattaforma web con accesso SPID direttamente tramite sito INPS“.
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Il problema è infatti insito nel fatto che, proprio per il meritevole tentativo di promuovere la digitalizzazione, si è scelto di usare l’app IO come unico ed esclusivo canale percorribile per ottenere il bonus. Tuttavia i problemi tecnici rilevati sull’app tagliano di fatto fuori dal bonus stesso le persone portatrici di disabilità. Così gli avvocati Rocco Berardo e Alessandro Gerardi, rispettivamente coordinatore delle iniziative sulla Disabilità e Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni:
Subordinare la concessione del bonus in questione al preventivo accesso ad una applicazione che non risulta pensata e sviluppata per chi ha una disabilità sensoriale, integra a tutti gli effetti la fattispecie della condotta discriminatoria ne confronti delle persone con disabilità di cui agli artt. 2, comma 3, e 4 comma 3, Legge n. 67/2006. Se l’Agenzia delle Entrate non risolverà il problema della mancata accessibilità della APP IO, l’Associazione Luca Coscioni si vedrà costretta, suo malgrado, a rivolgere un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. di fronte alla competente Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 4, comma 3, legge n. 67/2006, così come modificata dal successivo art. 28 D.lgs n. 150/2011, al fine di tutelare il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone con disabilità.
I bonus ottenuti non sono messi in dubbio, ma quel che non è noto sapere è quante altre persone lo avrebbero voluto senza aver tuttavia la possibilità di portare avanti la richiesta proprio a causa di una disabilità e di un’app non accessibile. Un problema concreto, insomma, che va affrontato rapidamente per rendere davvero IO un’app all’altezza delle promesse che porta con sé.