Continuano le conseguenze disastrose alla scelta del presidente russo Vladimir Putin di invadere l’Ucraina. Questa guerra non sta mietendo vittime solo a causa dei conflitti a fuoco, ma anche a causa della centralizzazione. Mentre la Borsa di Mosca è rimasta chiusa, da quando è iniziata ufficialmente la guerra, il rublo è crollato rovinosamente.
Si tratta del peggior incubo per gli investitori tradizionali che in Russia occupano un posto importante in quanto a percentuale. Infatti, più di 17 milioni di investitori al dettaglio negoziano solo su MOEX che attualmente risulta offline. La Borsa di Mosca, per il quarto giorno consecutivo, è rimasta chiusa anche oggi ciò sta comportando perdite per coloro che rappresentano il 40% del volume degli scambi azionari del Paese. Come si legge nel rapporto della Banca Centrale Russa:
La Banca di Russia ha deciso di non riprendere le negoziazioni il 2 marzo 2022 alla Borsa di Mosca nella sezione del mercato azionario, ad eccezione della modalità “Redemption: Direct Orders” con regolamento in rubli; la sezione del mercato dei derivati, con l’eccezione di strumenti di mercato derivati del comparto monetario (coppie valutarie), merceologico (metalli preziosi) e contratti mirror per futures sui siti originari in modalità “Posizioni di Chiusura”; comparti del mercato SFI (strumenti finanziari derivati standardizzati – nota TASS)
Borsa di Mosca e rublo saranno la causa di gravi perdite per gli investitori al dettaglio
La Borsa di Mosca, chiusa da ormai 4 giorni, e il crollo del valore del rublo saranno inevitabilmente la causa di gravi perdite per gli investitori al dettaglio quando i mercati riapriranno. Alcuni dati possono aiutarci a capire la portata di questa situazione decisamente drammatica.
Su base mensile, l’indice della Borsa di Mosca ha perso oltre il 34% del suo valore. Questo non è stato corretto a causa dell’inflazione. Inoltre, un crollo così importante è stato la diretta conseguenza alle sanzioni internazionali che Stati Uniti, Unione Europea e Nazioni Unite hanno inflitto alla Russia in risposta alla guerra contro l’Ucraina.
Altro problema sostanziale è il sito web principale di MOEX che risulta ancora offline. Questo, da quanto si è appreso, sarebbe dovuto a un attacco cracking rivendicato dall’esercito ucraino. Inoltre, un altro dato sconcertante arriva dall’indice Dow Jones Russia GDR, che ripete il valore delle azioni russe quotate alla Borsa di Londra. L’indice ha perso uno spaventoso 93%, record negativo del suo valore negli ultimi 5 giorni di negoziazione.
È chiaro che nella Borsa di Mosca sono implicate perdite disastrose che si ripercuoteranno in vista dell’apertura dei mercati russi. Una situazione, questa, dovuta agli svantaggi della centralizzazione. Cosa che non avviene nel mercato delle criptovalute sia per quanto riguarda gli scambi centralizzati che per quelli decentralizzati.