Bose, disturbi brevettuali

Bose, disturbi brevettuali

Beats, recentemente acquisita da Apple, approfitterebbe di cinque titoli che descrivono tecnologie Bose per la riduzione del rumore su dispositivi audio. Bose chiede giustizia negli USA
Beats, recentemente acquisita da Apple, approfitterebbe di cinque titoli che descrivono tecnologie Bose per la riduzione del rumore su dispositivi audio. Bose chiede giustizia negli USA

È dal 1978 che Bose investe nella ricerca per fornire al pubblico dei prodotti che sappiano restituire nelle proprie cuffie un suono il più possibile pulito, scevro da disturbi e interferenze dall’esterno: Beats Audio, azienda fondata nel 2006, per cui Apple ha recentemente annunciato un’acquisizione da 3 miliardi di dollari appena avallata dall’Europa , violerebbe 5 dei brevetti che Bose ha ottenuto per tutelare le proprie tecnologie.

Sono due le strade che Bose ha deciso di battere per vedersi riconoscere violazioni e danni: una denuncia presso un tribunale del Delaware e una denuncia presso l’International Trade Commission. In entrambi i documenti Bose rivendica la paternità di 5 brevetti, datati tra il 2004 e il 2013: il 6,717,537 , dedicato alla riduzione della latenza dell’elaborazione dei segnali; il 8,073,150 e il 8,073,151 che descrivono tecnologie di active noise control, il 8,054,992 e il 8,345,888 che illustrano strumenti di compensazione basati sull’introduzione di alte frequenze.

Bose racconta alle autorità statunitensi la genesi delle proprie tecnologie di active noise reduction, di come il Dr. Bose, partendo dallo studio delle lacune della strumentazione audio a bordo degli aerei, abbia messo a punto delle tecnologie prima apprezzate in ambito militare, poi rese disponibili al pubblico dell’elettronica di consumo a partire dal 2000. L’azienda prende ad esempio degli esemplari della propria linea QuietComfort e le pone a confronto con dei modelli di cuffie Beats, e con il manuale che illustra le caratteristiche dei prodotti Beats: Bose vorrebbe che la giustizia statunitense riconoscesse la violazione da parte di Beats, bloccasse le importazioni dei dispositivi che dalla Cina Beats immette sul mercato statunitense e eventualmente imponesse a Beats il pagamento di danni ancora da stimare.

“Poiché Bose investe massicciamente in ricerca e sviluppo, e ha costruito la propria reputazione con la produzione di prodotti di livello superiore basandosi su tecnologie innovative – spiega l’azienda – il successo di Bose continua a fondarsi sulla sua capacità di fissare, mantenere e proteggere delle tecnologie proprietarie facendo valere i propri diritti sui brevetti”. La scelta della tempistica, suggerisce qualcuno , potrebbe non essere casuale: Apple ha annunciato l’intenzione di acquisire l’azienda per 3 miliardi di dollari, e la rivendicazione di Bose, ora, potrebbe davvero pagare.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
28 lug 2014
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