Anche Bose fa ufficialmente il proprio ingresso nel mercato dei prodotti dedicati alla realtà aumentata, con un dispositivo indossabile che anziché aggiungere una componente visiva (come avviene ad esempio con gli head-up display) ne implementa una sonora: Frames è il nome degli occhiali da sole che il marchio porterà sul mercato entro il mese prossimo, con due piccoli altoparlanti integrati nella montatura.
Bose Frames, occhiali “audio AR”
Due i modelli proposti: Alto e Rondo, ognuno caratterizzato dal proprio stile. Le componenti sono progettate e posizionate in modo da indirizzare il segnale audio solo ed esclusivamente verso chi li indossa, rendendosi quasi del tutto silenziosi per gli altri. Una sorta di alternativa alle tradizionali cuffie e agli auricolari, dunque, che non impedisce di ascoltare i suoni e i rumori che arrivano dall’ambiente circostante. Nulla è stato lasciato al caso nemmeno per quanto riguarda il design, con cerniere realizzate in metallo, dettagli in nylon e lenti sottoposte a un trattamento antigraffio.
È incluso un sensore a nove assi che identifica il movimento della testa e mediante la connessione al modulo GPS degli smartphone Android o iOS può essere effettuata la geolocalizzazione, utile per le sessioni di fitness.
L’esperienza audio AR fornita dagli occhiali permetterà non solo di ascoltare musica, ma anche di ricevere notifiche o informazioni in base a dove ci si trova e all’attività svolta. Le funzionalità verranno abilitate via via che saranno rese disponibili dagli sviluppatori attraverso il rilascio di aggiornamenti software. La batteria interna offre un’autonomia di funzionamento degli speaker pari a 3,5 ore con una singola ricarica, fino a 12 ore in modalità standby.
Al momento la commercializzazione dei Bose Frames è prevista a partire dal mese di gennaio negli Stati Uniti, al prezzo di 199,95 dollari fissato per il lancio. Non è dato a sapere se questi particolari occhiali da sole faranno il loro debutto anche in Italia. In ogni caso, altri territori li riceveranno nella primavera 2019.
Come detto in apertura, a differenza di quanto visto con Google Glass o con gli Spectacles di Snap, in questo caso bisogna parlare di una tipologia di realtà aumentata che aggiunge all’esperienza dell’utente una componente audio e non visiva. Un concept inedito, di certo non per tutti, ma sicuramente interessante a patto che sia Bose sia la comunità di sviluppatori (un SDK è già disponibile) ne sappiano trarre il meglio.