New York (USA) – Sta rapidamente avvicinandosi al suo epilogo la lunga travagliata storia giudiziaria di Adrian Lamo , smanettone che le autorità e alcuni giornali web di fama considerano un criminale e che invece in tanti considerano un hacker. Sul 23enne è ora piovuta una sentenza che lo terrà sei mesi confinato in casa, dopodiché sarà per due anni in libertà vigilata. Dovrà anche pagare 64.900 dollari di danni.
La sentenza, richiesta e ottenuta dal procuratore generale del distretto meridionale di New York, è arrivata dopo che lo scorso gennaio Lamo si era dichiarato colpevole dell’incursione nei sistemi web del New York Times e di altre entità. Lamo, costituitosi lo scorso settembre , ha confessato di essere entrato anche sui server di alcune aziende, di aver ottenuto l’accesso a database contenenti informazioni riservate e di aver utilizzato un account del Times per condurre ricerche web in archivi commerciali. Va detto che Lamo non è mai stato colto sul fatto : a “tradirlo”, per così dire, è stata una intervista che diede a Securityfocus nella quale parlava della propria incursione nei server del NY Times.
Il punto chiave, che distingue Lamo agli occhi degli smanettoni rispetto a tanti altri, è appunto la trasparenza che ha sempre contraddistinto le mosse del giovane hacker, fin dal settembre del 2001, quando annunciò al mondo che per tre settimane aveva avuto libero accesso al sistema di pubblicazione delle news di Yahoo! . Dichiarazioni frutto, evidentemente, del desiderio di ragionare su internet, informazione e sicurezza, sebbene le azioni avessero compreso la manipolazione di notizie pubblicate.
Ma Lamo è stato anche scopritore di alcuni importanti bug nei sistemi di e-commerce o di imperfezioni nelle piattaforme di pubblicazione dei blog .
Per l’uomo, che senza il patteggiamento avrebbe rischiato fino a cinque anni di carcere e multe fino a 250mila dollari, si prospetta un presente nel quale l’accesso al computer e alla posta elettronica sarà molto limitato e gestito dai funzionari della libertà vigilata. Nei primi sei mesi dovrà rimanere in casa dei genitori da cui potrà uscire per andare a scuola ma con ogni probabilità per farlo dovrà accettare il bracciale elettronico che consente alla polizia di seguire i suoi spostamenti. Un tipo di dispositivo che si sta diffondendo negli USA e che può essere rimosso soltanto da addetti delle forze dell’ordine.