Meglio tardi che mai: Brad Smith, attuale presidente del gruppo Microsoft, ha lanciato il più significativo e profondo mea culpa che il gruppo possa ricordare. Lo è perché simbolico, perché netto, perché relativo a quello che la stessa Microsoft ha eletto come proprio nemico putativo in tempi estremamente caldi per le guerre sulla proprietà intellettuale ed i brevetti. Un mea culpa che abbraccia Linux e la comunità open source e che, pur se ovviamente in colpevole ritardo, chiude comunque un capitolo della storia per aprirne uno nuovo
Microsoft: “mea culpa” su Linux
In poche parole ed in pochi secondi, infatti, Brad Smith ha archiviato anni di battaglie di Steve Ballmer contro l’open source, culminate in quelle famigerate espressioni del lontano 2001:
Linux è un cancro che si attacca, nel senso della proprietà intellettuale, a tutto ciò che tocca. […] questo è il modo con cui la licenza (GPL) opera
Furono battaglie nelle quali Smith non era certo parte neutra: era anzi uno dei legali di punta del gruppo, vero e proprio ariete in quella battaglia guidata dall’ex-CEO, successore di Bill Gates, al timone di Redmond. Oggi il cerchio però si chiude e non è mai semplice firmare giudizi sul passato con in mano la tracotanza del senno del poi. Una nuova storia è iniziata, Satya Nadella ha accelerato il processo e Brad Smith ha definitivamente messo una pietra tombale su quelle parole parlando nel contesto di un dialogo con il Computer Science and Artificial Intelligence Lab (CSAIL) del MIT di Boston:
Microsoft era dalla parte sbagliata della storia quando l’open source è esploso all’inizio del secolo e posso dire la stessa cosa di me personalmente […]. La buona notizia è che, se la vita è sufficientemente lunga, puoi imparare… che devi cambiare.
Oggi non ha più senso guardare al presente sulla dicotomia Microsoft vs Open Source perché il mondo nel frattempo è cambiato. Ciò, per certi versi, almeno per chi è rimasto arroccato ai dogmi di inizio millennio, è chiaramente destabilizzante: per lungo tempo è stata proprio questa polarizzazione a separare l’utenza, ad animare i flame (assieme ai famigerati “PC vs Mac”) e a dar corpo ad almeno un ventennio di storia dell’informatica.
Oggi c’è una storia nuova e Microsoft ha cambiato il proprio baricentro: Linux non è più sulla trincea opposta.