Anche il Brasile pensa di lanciare le criptovalute come valute avente corso legale. Sulla scia di quanto stanno facendo già alcuni paesi, tra cui il vicino El Salvador.
Il Congresso brasiliano sta per mettere ai voti una proposta di legge che prevede un’esenzione fiscale sull’importazione di mining rig crypto e su qualsiasi operazione di mining che utilizza fonti di energia rinnovabili.
Inoltre, il Congresso vaglierà anche la proposta di classificare le criptovalute come valute invece di commodity. Ciò vuol dire che, in caso di approvazione, gli exchange crypto potranno fornire servizi finanziari e concedere prestiti ai residenti brasiliani.
Brasile verso criptovalute con corso legale
Fautore di queste interessanti proposte è il senatore Irajá Silvestre Filho. Ray Nasser, CEO di Arthur Mining, ha commentato che, se il Brasile approverà l’esenzione fiscale sui miner di criptovalute, potrebbe diventare una “mecca del mining” globale.
Del resto, è ormai lapalissiano il fatto che il mining di criptovalute sia roba di pochi pool mining, ossia società che si stabiliscono in paesi dove il fisco e il costo della corrente elettrica rende il mining conveniente. Altro che minare le criptovalute dal proprio Pc comodamente a casa come aveva auspicato ai tempi dell’ideazione del Bitcoin Satoshi Nakamoto.
Se le criptovalute diverranno una valuta legale, la Banca centrale del Brasile sarebbe autorizzata ad emettere una criptovaluta, il real digitale.
Il Brasile è un paese all’avanguardia per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Dato che produce quasi metà della sua elettricità da fonti rinnovabili, stando alla International Trade Administration. Il costo per kilowattora è di circa 0,12$, cifra che risulta intorno alla metà nella classifica globale su tale parametro.
Quali conseguenze?
Taynaah Reis, CEO della società finanziaria blockchain brasiliana Moeda, ha spiegato a Cointelegraph:
Le crypto stanno crescendo rapidamente in Brasile e gli enti regolatori sono stati molto proattivi e protettivi sull’incentivare il mining ed elaborare politiche per le migliori prassi mentre grandi aziende annunciavano piani per includere le crypto
Ma non ci sono solo buone notizie. In Brasile sono già presenti preoccupazioni sull’alimentazione elettrica, e il razionamento dell’energia sta diventando sempre più una realtà nel territorio. Con questo processo, piccole porzioni di un paese ricevono quantità di elettricità più piccole per proteggere la rete elettrica complessiva.
Preoccupazioni in tal senso arrivano dal Kazakistan, diventato il secondo più grande paese al mondo per il mining di Bitcoin, che sta avendo seri problemi all’energia elettrica nazionale.