Google si ritrova condannata dal tribunale dello stato brasiliano di Minas Gerais a pagare 8.500 dollari di risarcimento a un prete accusato di pedofilia attraverso messaggi anonimi comparsi su Orkut, social network di BigG molto popolare in terra verdeoro.
Se in Italia il caso Vividown, simile sotto certi aspetti per il ruolo attribuito all’intermediario, ha tenuto banco per quattro anni prima di arrivare alla clamorosa condanna di tre dirigenti di Google Italia, il rapporto tra Mountain View e il Brasile è stato contraddistinto da una serie di querelle legali legate proprio a Orkut alla fine delle quali BigG ha dovuto abbassare la testa di fronte alle autorità del paese.
Tutti questi anni di pratica hanno fatto in modo che il Brasile risultasse primo in una particolare classifica in cui Google ha posizionato quei paesi che hanno manifestato nel corso del tempo atteggiamenti censori nei suoi confronti, richiedendo dati degli utenti e minacciando di sanzioni qualora tali richieste non fossero state accolte.
Per quanto riguarda il caso del prelato brasiliano, Google può ora rivolgersi al tribunale federale del Brasile , il quale ha il potere di ribaltare la decisione del giudice di Minas Gerais e risparmiare a BigG un’altra sentenza sfavorevole.
Giorgio Pontico