Il Ministero della Pubblica Istruzione del Brasile ha stretto un accordo con Mandriva per l’utilizzo della distro Linux all’interno di tutte le scuole nel paese. Il Classmate PC, edizione brasiliana, sarà piccolo e robusto, basato sul sistema operativo Mandriva mini notebook edizione 2010 e adattato per l’hardware Intel con una netta prevalenza a bordo di applicazioni open source.
La decisione del governo di optare per il sistema operativo di Mandriva su un Classmate con architettura Intel ribadisce che Linux è il sistema operativo preferito per il mercato dell’istruzione. Mandriva stava lavorando da tempo con il produttore partner dell’iniziativa, Positivo, per fornire questa soluzione open source a tutti gli insegnanti, genitori e studenti per migliorare le loro competenze IT e in generale per permettere e facilitare l’istruzione degli studenti.
Si tratta di una delle più grandi operazioni di massa di adozione del sistema operativo Linux con un potenziale di 1.5 milioni di nuovi utenti (più tutte le famiglie). Il sistema operativo hardware e software è destinato ad avere un costo per studente di circa 200 dollari. L’obiettivo – si legge nel comunicato stampa ufficiale della società – è quello di “offrire una soluzione open source ai docenti e dare quindi loro la possibilità di migliorare l’istruzione, anche informatica, di questi ultimi”.
“Siamo lieti – ha dichiarato Gaurav Parakh, vicepresidente Mandriva – di partecipare a questo progetto insieme con i nostri partner, e a contribuire per portare Mandriva Linux e applicazioni open source al Brasile. Questa operazione conferma la nostra voglia di collaborazione con Intel e Positivo e di sfruttare la presenza del laboratorio di Mandriva in Brasile con gli ingegneri del software brasiliano”.
Anche il partner dell’iniziativa, Positivo, dichiara di essere orgoglioso per l’aver preso parte al progetto. “Lavorando insieme – ha dichiarato Mauricio Roorda, manager della società – Positivo e Mandriva offriranno una qualità elevata di soluzioni open source, che agevoleranno la conoscenza base attraverso un basso costo e una tecnologia efficiente”.
Raffaella Gargiulo