Brasile, primo voto per la Costituzione di Internet

Brasile, primo voto per la Costituzione di Internet

Approvata dalla Camera dei Deputati una carta dei diritti scritta per la Rete: dalla privacy alla net neutrality, passando per il ruolo degli intermediari, si tratta di una proposta nata anche su impulso italiano
Approvata dalla Camera dei Deputati una carta dei diritti scritta per la Rete: dalla privacy alla net neutrality, passando per il ruolo degli intermediari, si tratta di una proposta nata anche su impulso italiano

La Camera dei Deputati brasiliana ha approvato il Marco Civil,
ovvero una sorta di carta dei diritti per Internet.

La legge deve essere ancora approvata dal Senato, ma potrebbe già rappresentare un’importante vittoria
per i diritti digitali nel paese.

Si tratta di una storia iniziata nel 2006, con l’Italia a giocare un ruolo propositivo fondamentale: proprio dal Governo Italiano (rappresentato allora dal Sottosegretario alla PA e Innovazione Tecnologica Beatrice Magnolfi) e dal gruppo di esperti coordinati da Stefano Rodotà vi è stata la prima spinta al progetto che raccoglie un lavoro precedente svolto dalla rappresentanza italiana al World Summit on Information Society di Tunisi e che portò, nel 2006, durante il primo IGF di Atene, alla nascita della Dynamic Coalition on Internet Rights and Principles . Il progetto ha coinvolto direttamente il Brasile nel 2007, quando si sono incontrati il Sottosegretario alle Comunicazioni italiano Vimercati e il Ministro della Cultura brasiliano Gilberto Gil, arrivando a firmare un accordo.
Nel dettaglio , il testo ora approvato in Brasile e conosciuto con il nome di Marco Civil è una proposta di legge che affronta diverse questioni legate alla vita online: dalla net neutrality , alla privacy, passando per la responsabilità degli intermediari, la data retention , ma soprattutto i diritti ed i principi fondamentali che vigilano sulla vita online.

In realtà si differenzia su diversi punti dal testo che era stato approvato attraverso un ambizioso processo di consultazione pubblica svoltosi tra l’ottobre del 2009 e il maggio del 2010 e non è affatto immune dalle critiche: è stata rimossa, per esempio, la norma che obbligava i provider a conservare i dati degli utenti in server brasiliani.

In ogni caso si tratta della prima normativa di ampio respiro relativa ad Internet in Brasile, ed una delle prime al mondo ad offrire ai netizen una vera e propria carta dei diritti.

Sir Tim Bernes-Lee ha commentato la notizia come “il miglior regalo possibile per gli utenti brasiliani e di tutto il mondo”: si tratta d’altronde di un progetto di legge magari non perfetto, ma frutto di anni di lavoro e di pressioni da parte dei netizen.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
27 mar 2014
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