Dopo Edge, un altro browser ha scelto di abbracciare Chromium: è Brave, software per la navigazione che pur detenendo una quota di mercato di gran lunga inferiore rispetto a quella delle alternative più note, nei suoi poco più di tre anni di vita è stato capace di conquistare una nicchia di utenti grazie ad alcune funzionalità come il supporto nativo al blocco delle inserzioni pubblicitarie o l’anti-tracking delle attività svolte online.
Il browser Brave sceglie Chromium
Brave, con il rilascio della nuova versione 0.57, si unisce dunque così a Chrome, Opera, Vivaldi e al già citato Edge. Va specificato che già dal 2016 il browser ha impiegato Chromium per il back-end, per il rendering delle pagine visualizzate, affidandosi però alle librerie di Muon per quanto riguarda l’interfaccia. La scelta si traduce in un incremento prestazionale quantificato nel 22% dal team di sviluppo.
Viene così inoltre introdotta la compatibilità con le estensioni Chrome distribuite attraverso la piattaforma Web Store gestita da Google, una novità che arriverà in futuro a interessare anche il browser di Microsoft. Per garantire il massimo livello possibile di trasparenza, Brave etichetterà le componenti aggiuntive inserendole in tre categorie: permesse e controllate, permesse e non controllate, bloccate.
Nonostante il passaggio a Chromium, strutturato in più fasi che hanno preso il via in settembre con il rilascio di una prima versione preliminare, il focus di Brave rimane in ogni caso sulla tutela della privacy, come si legge nel post di presentazione condiviso sulle pagine del blog ufficiale.
La nuova versione di Brave è basata sullo stesso codice sorgente Chromium di Chrome, ma a differenza del browser di Google, Brave non effettua alcuna connessione in background con Google.
Chi lo desidera può scaricare Brave su computer con sistema operativo Windows, macOS o Linux e metterne così alla prova le funzionalità. Sono disponibili anche le versioni mobile per Android e iOS. Tra le caratteristiche più interessanti citiamo il sistema Brave Rewards che permette di supportare i siti visitati attraverso una distribuzione automatica della criptovaluta BAT (Basic Attention Token) la cui circolazione si basa sulla blockchain di Ethereum: in questo modo gli utenti possono finanziare l’attività delle testate consultate, nonostante il blocco delle inserzioni pubblicitarie durante la navigazione.