Grazie alla collaborazione tra la software house che si occupa del suo sviluppo e The Internet Archive, da oggi navigando sul Web con Brave quando si incontra una pagina inesistente o non più raggiungibile anziché visualizzare semplicemente l’errore 404 di tipo “Page Not Found” si viene indirizzati verso una sua versione passata presente nel database della Wayback Machine. In 23 anni ne sono state accumulate oltre 400 miliardi.
Brave: l’errore 404 rimanda alla Wayback Machine
Lo stesso vale per gli errori di tipo 408, 410, 451, 500, 502, 503, 504, 509, 520, 521, 523, 524, 525 e 526. Abbiamo messo alla prova la caratteristica con la release 1.4.95 su computer Windows e puntando il browser verso una pagina non più esistente sul sito ufficiale della Casa Bianca. Il risultato nello screenshot allegato di seguito.
Spiacenti, questa pagina risulta mancante. Vuoi controllare se è disponibile una versione salvata sulla Wayback Machine?
Facendo click sul pulsante “Verifica la presenza di versioni salvate” si viene indirizzati a una di quelle immagazzinate da The Internet Archive con la possibilità di muoversi liberamente nella linea temporale per accedere ad altre iterazioni.
È bene ricordare che, nonostante al momento la funzionalità sia supportata in modo nativo solo da Brave, risulta disponibile sotto forma di estensione aggiuntiva anche per Chrome, Safari e Firefox.
A fine 2018 il team al lavoro sul software ha annunciato l’intenzione di passare a Chromium (proprio come Edge di Microsoft e Chrome di Google) per il proprio browser.