Dopo DuckDuckGo anche Brave e Vivaldi si schierano contro Google e il nuovo metodo di tracciamento che dovrebbe sostituire i cookie di terze parti. I test per FLoC sono stati avviati solo da due settimane in alcuni paesi, ma Brendan Eich e Jon von Tetzchner (CEO di Brave e Vivaldi, rispettivamente) hanno già fatto sapere che i loro browser non supporteranno la tecnologia.
Brave e Vivaldi: FLoC non rispetta la privacy
Google ha avviato i test per FLoC (Federated Learning of Cohorts) in Chrome, senza consentire agli utenti di scegliere se vogliono o meno partecipare. La EFF (Electronic Frontier Foundation) ritiene questo nuovo metodo sia addirittura peggiore rispetto ai cookie di terze parti, in quanto il tracciamento potrebbe essere effettuato tramite tecniche più sofisticate, come il fingerprinting.
Chromium viene utilizzato anche da altri browser, tra cui Brave e Vivaldi, quindi FLoC dovrebbe teoricamente essere supportato. Invece le due software house hanno comunicato che il nuovo metodo di tracciamento non funzionerà perché il codice verrà eliminato. Einch e von Tetzchner concordano sul fatto che FLoC non garantisce la privacy degli utenti (tra l’altro viola anche il GDPR).
Google afferma il contrario perché le inserzioni pubblicitarie verranno mostrate in base alla preferenze di navigazione di gruppi di utenti. Inoltre la tecnologia esclude determinati argomenti ritenuti sensibili. Einch evidenzia però che questa esclusione viene effettuata dopo aver raccolto i dati sensibili.
Google ha promesso che gli utenti potranno disattivare la funzionalità nelle impostazioni (opt-out), ma sarebbe più corretto consentire l’attivazione manuale (opt-in). I motivi di questa scelta sono chiari.