L’ennesima svolta nell’eterna sfida legale tra i giganti Apple e Samsung, con gli avvocati del produttore coreano precipitatisi al cospetto del giudice californiano Lucy Koh. Per la terza volta in pochi mesi, l’ufficio statunitense dei brevetti e dei marchi registrati (USPTO) ha respinto le richieste della Mela per il controllo della tecnologia pinch to zoom , che permette agli utenti mobile di usare due dita per ingrandire il contenuto sullo schermo.
Depositato nel gennaio 2007, il brevetto numero 7,844,915 tutela una delle gesture chiave nella guerra con Samsung, sfruttata dai legali di Cupertino per ottenere la maxi-multa da oltre 1 milardo di dollari per violazione della proprietà intellettuale. Nei documenti presentati al giudice Koh, il colosso asiatico ha riportato la prima decisione dell’ufficio brevetti, che dovrebbe portare ad un nuovo esame delle richieste di Apple .
Dopo il “brevetto di Steve Jobs” – interazione euristica tra le dita umane e lo schermo touch di un dispositivo mobile – e il cosiddetto rubber band , i responsabili di USPTO hanno considerato nella loro decisione preliminare non valido anche quello relativo alla gesture pinch to zoom , gettando più di un’ombra sulle tecnologie chiave tirate in ballo da Cupertino contro i dispositivi commercializzati dal produttore coreano.
Trattasi comunque di decisioni “in primo grado”, che potranno essere impugnate dalla stessa azienda californiana fino ad una corte federale e, in ultima istanza, alla Corte Suprema degli States . I legali di Samsung hanno tuttavia sfruttato il momento per chiedere una nuova revisione del verdetto nello scorso agosto . Il giudice Koh ha già negato alla Mela un’ingiunzione permanente per il blocco delle vendite statunitensi contro il rivale.
Mauro Vecchio