Il giudice della Corte federale di San José Lucy Koh ha respinto la richiesta di Apple di ingiunzione permanente contro 23 dispositivi Samsung .
Niente pace, dunque, tra Apple e Google che continuano a battersi a suon di richieste di ingiunzione e di ricalcolo dei danni conseguenti alle violazioni rilevate.
Sempre il giudice Koh aveva ordinato ai rispettivi CEO di incontrarsi entro il 19 febbraio per cercare di provare a risolvere in via stragiudiziale le questioni brevettuali che le vedono contrapposte ormai da anni davanti ai tribunali a stelle e strisce. Il tribunale non aveva naturalmente il potere di imporre il raggiungimento di un accordo, ma solo di raccomandare il tentativo: a quanto pare Oh-Hyun Kwon, il CEO di Samsung, e Tim Cook, il CEO di Apple, non ci sono riusciti.
Ora, dunque, il giudice è dovuto tornare a valutare nuovamente le richieste delle parti e davanti a quella di Apple di veder bloccate le importazioni dei prodotti coreani ora accusati, ha risposto di no: Koh ha rilevato che Cupertino ha mancato di dimostrare il legame tra violazione brevettuale e danno irreparabile, perciò l’eventuale blocco alla dogana sarebbe una misura sproporzionata.
Apple cercherà di trovare nuove basi con cui ricorrere in appello contro la decisione, ma deve fare attenzione: a quanto pare lo scorso ottobre i legali di Apple hanno per sbaglio pubblicato su documenti non secretati i termini della licenza che la lega a Nokia . Lo stesso contratto la cui divulgazione in un precedente processo era costato ai legali di Samsung una multa salatissima.
Proprio in forza dell’errore da parte di Cupertino ora reso pubblico, la coreana chiede un sostanzioso sconto sull’ammenda inflittagli per quell’errore.
Claudio Tamburrino