San Francisco (USA) – È una sentenza che potrebbe avere forti ripercussioni nell’industria delle memorie quella che negli USA ha appena scagionato Rambus dall’accusa di frode che le era stata avanzata da Hynix , Micron e Nanya , tre noti produttori di memorie da tempo in guerra con Rambus per una questione relativa ai brevetti della tecnologia di memoria DRAM.
In contrasto con le posizioni espresse negli scorsi anni dalla US Federal Trade Commission (FTC) e dalla Commissione Europea, la corte distrettuale di San Francisco ha ritenuto che non vi siano sufficienti prove per incolpare Rambus di aver fraudolentemente cercato di spingere il JEDEC, l’associazione che porta avanti lo sviluppo degli standard legati alle memorie SDRAM, ad adottare alcune delle sue tecnologie coperte da brevetto come standard industriale: secondo i suoi accusatori, Rambus si sarebbe avvalsa di quei brevetti per danneggiare la concorrenza e raccogliere royalty da molti dei produttori che utilizzano lo standard SDRAM nei loro prodotti. Il JEDEC sostiene infatti che all’epoca della partecipazione di Rambus alla creazione dello standard SDRAM, quest’ultima avrebbe nascosto a tutti di essere in possesso di brevetti legati a questa tecnologia.
Rambus ora spera che la sentenza appena emessa dal tribunale californiano possa influenzare in modo favorevole il risultato dei procedimenti legali ancora in corso e accelerare la riscossione delle royalty da parte dei produttori di memorie SDRAM “reticenti”.
Ma la contesa sembra tutt’altro che finita. Micron ha già fatto sapere che ricorrerà in appello, e la stessa decisione verrà probabilmente presa anche da Hynix e Nanya. E c’è da scommettere che anche FTC e Commissione Europea non abbandoneranno le rispettive cause antitrust tanto facilmente.