Guadagna concretezza la denuncia di NVIDIA contro Samsung e Qualcomm , aziende accusate di aver violato i brevetti sulle GPU nei loro prodotti mobile senza prima ottenere le dovute licenze di sfruttamento da parte della corporation californiana.
NVIDIA annuncia compiaciuta la decisione della U.S. International Trade Commission (ITC) di aprire un’indagine sulle due aziende incriminate, e nel caso in cui l’organizzazione decidesse a favore della società delle GeForce si potrebbe arrivare alla messa al bando dei prodotti Samsung negli Stati Uniti.
NVIDIA elenca, tra i dispositivi per cui ha richiesto il bando, i terminali Galaxy Note Edge, Galaxy Note 4, Galaxy S5, Galaxy Note 3, Galaxy S4, Galaxy Tab S, Galaxy Note Pro e Galaxy Tab 2. Secondo il ragionamento della corporation, Sia Qualcomm che Samsung avrebbero dovuto pagare per ottenere una licenza di sfruttamento delle tecnologie connesse alla GPU, alla stessa maniera in cui Intel viene pagata pur commercializzando CPU per dispositivi mobile.
L’ITC dovrebbe decidere l’avvio delle indagini entro i prossimi 45 giorni, e nel caso in cui si decidesse per il bando – e si decidesse in tempi piuttosto brevi – i danni commerciali inflitti al business di Samsung, già meno scoppiettante rispetto agli ultimi anni e già insidiato dalle rivendicazioni di Microsoft , non sarebbero di scarso rilievo.
La denuncia di NVIDIA rischia di trasformarsi in un precedente pericoloso, e non è un caso che anche ARM sia intervenuta nei giorni scorsi sulla questione per bocca del CEO Simon Segars: il designer di chip britannico non è coinvolto nella causa intentata da NVIDIA, pur tuttavia Segars rassicura sulla volontà dell’azienda di difendere le sue proprietà intellettuali lavorando assieme ai partner – in questo caso Samsung e Qualcomm.
Alfonso Maruccia