L’azienda produttrice di smartphone taiwanese HTC ha denunciato all’ International Trade Commission degli Stati Uniti la sua rivale Apple per violazione di brevetto. Ribattendo dunque con la stessa arma all’ attacco di Cupertino che a marzo l’aveva portata in tribunale per la violazione di 20 suoi brevetti.
La controdenuncia rappresenta una mossa standard per quanto riguarda i procedimenti brevettuali , soprattutto se ad essere stata denunciata per prima è un’azienda che, producendo telefonini da anni, detiene un cospicuo portafoglio brevettuale nel settore .
Sul banco cinque brevetti HTC relativi ad apparecchi mobile (due per la gestione dell’alimentazione di un apparecchio, tre sull’accesso alla memoria del compositore telefonico) e la richiesta di bandire le importazioni di iPhone, iPad e iPod negli Stati Uniti.
Su una cosa le due avversarie sembrano andare d’accordo: anche Jason Mackenzie, vicepresidente per il Nord America di HTC, parla , come aveva già fatto Steve Jobs nel dare il via alla guerra degli smartphone , di “competizione sana e innovazione per offrire il meglio ai consumatori” difesa al meglio dallo strumento brevettuale.
La situazione, che secondo gli osservatori serviva ad Apple per attaccare indirettamente i concorrente Google che con Android minaccia iPhone OS, si è poi complicata ulteriormente con l’ aiuto (indiretto) di Microsoft alla taiwanese: HTC ha infatti ottenuto in licenza alcune tecnologie sviluppate a Redmond e utilizzate negli smartphone.
Per Cupertino, d’altronde, Taiwan non è l’unico fronte di battaglia: mentre dalla Finlandia continuano le offensive di Nokia, anche una piccola startup di Washington, SoftView (già ClearView), parte in attacco: produttrice di un sistema di grafica vettoriale per riprodurre sul display di uno smartphone pagine Web, ha denunciato Apple (chiamando in causa anche AT&T) per violazione del brevetto 7461353 , relativo ad un metodo per scalare le dimensioni di una pagina Web da caricare sullo schermo di un dispositivo mobile . Chiamati in causa sarebbero sia iPhone e iPod, che “scalano” le pagine da visualizzare, con Safari Mobile principale bersaglio.
Si tratta ]], tuttavia, di una tecnologia in cui Cupertino detiene molti brevetti.
Claudio Tamburrino