L’ipotesi che sia prossimo il tempo degli e-reader di massa potrebbe validarsi anche osservando il numero di cause intentate nel settore negli ultimi mesi e di come le aziende coinvolte si stiano riorganizzando e armando di titoli brevettuali. L’ultimo caso vede Discovery Communications, proprietario tra l’altro dell’omonimo canale, portare in tribunale Amazon.
La vicenda, per la verità, non è in sé nuova, ma riporta ad una precedente causa depositate due anni fa : Discovery aveva denunciato Amazon per violazione brevettuale già nel marzo 2009: in ballo alcune tecnologie relative alla “sicurezza nella distribuzione di contenuti testuali e grafici agli abbonati e sicurezza nell’archiviazione”, che la libreria avrebbe utilizzato nei suoi Kindle, ma che sarebbero rivendicate in esclusiva da un brevetto del 1999 registrato a nome di John Hendricks, fondatore dell’azienda.
Discovery ha tuttavia dovuto depositare nuovamente il caso dal momento che i brevetti in discussione sono stati trasferiti a una nuova entità chiamata Discovery Patent Holdings LLC .
Il nuovo caso, in realtà solo dal punto di vista procedurale, si inscrive quindi nell’ottica di un riassetto interno di Discovery Communications che ha deciso la costituzione di una spin-off con l’obiettivo specifico di contenere tutta la sua proprietà intellettuale . Sperando in questo modo, specificando e raggruppando le risorse, di rafforzare il suo potere nel farla valere.
Claudio Tamburrino