Brevetti, MS e Autodesk devono pagare

Brevetti, MS e Autodesk devono pagare

Office e AutoCad secondo un tribunale federale americano violano un brevetto e ora i due colossi dovranno pagare imponenti royalty. Intanto Philips denuncia Kodak per un applicativo Jpeg
Office e AutoCad secondo un tribunale federale americano violano un brevetto e ora i due colossi dovranno pagare imponenti royalty. Intanto Philips denuncia Kodak per un applicativo Jpeg


New York (USA) – Giornate movimentate per i brevetti negli Stati Uniti: nel giro di poche ore a due big del settore, Microsoft ed Autodesk , è stato imposto di pagare salato l’uso di tecnologie integrate in applicativi di larga diffusione, mentre Philips ha denunciato Kodak per quello che ritiene un uso illegale di proprie tecnologie.

Nel primo caso, un tribunale federale texano ha stabilito che Microsoft Office e Autodesk AutoCad hanno implementato sistemi di protezione dei contenuti attribuiti con brevetto alla z4 Technologies , una piccola società del Michigan che ora riceverà rispettivamente 115 milioni di dollari da Microsoft e 18 milioni da Autodesk.

Nel secondo caso, che sta sollevando una certa attenzione, il colosso dell’elettronica olandese ha annunciato un’azione contro Kodak asserendo di aver tentato inutilmente di pervenire ad una negoziazione amichevole. In ballo ci sono tecnologie piuttosto rilevanti per l’imaging digitale.

In particolare, Philips ritiene che una serie di cam digitali commercializzate da Kodak, facciano uso di una tecnologia brevettata già nel 1990 che riguarda la compressione in Jpeg delle immagini acquisite. Nella denuncia si elencano decine di modelli che Philips ritiene “illegali”.

Inoltre, la multinazionale europea ritiene che Kodak abbia impiegato sempre la stessa tecnologia per lo sviluppo di una serie di software di accompagnamento ai propri prodotti, scanner compresi e compresa anche la celebre applicazione Kodak EasyShare.

Né Kodak né Philips hanno rilasciato commenti sulla questione, sebbene Kodak abbia fatto sapere di volersi “difendere vigorosamente” dalle accuse della rivale. Nella denuncia, comunque, Philips chiede non solo le royalty che ritiene dovute ma anche danni che, in caso di suo successo nel procedimento, dovranno essere quantificati dal tribunale.

Va detto che quelle stesse tecnologie sono alla base di accordi che Philips ha firmato negli anni con altri grandi del settore tra i quali Reuters segnala Sony e Canon.

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Pubblicato il
21 apr 2006
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