Dopo essere stato coinvolto nella faccenda dal grido di allarme di OSI ed FSF , il Dipartimento di Giustizia USA (DoJ) ha infine detto la sua sulla cessione di 882 brevetti Novell a CPTN Holding: l’operazione si può fare, dice il DoJ, a patto che Microsoft, Apple, EMC e gli altri partner della holding rispettino la licenza GPL e permettano al software open source di “continuare a innovare”.
Rispondendo alla chiamata in difesa del movimento FOSS, il DoJ sblocca l’operazione – dal valore complessivo di 2,2 miliardi di dollari – obbligando però CPTN Holding ad “acquisire i brevetti in osservanza della licenza GNU-GPL v2, una licenza open source ampiamente utilizzata, e della Open Invention Network (OIN) License, una licenza significativa per i sistemi Linux”.
Il DoJ non fornisce indicazioni specifiche su come i brevetti acquistati debbano rispettare le licenze open source ma si limita a estrinsecare il concetto: Microsoft, Oracle e gli altri non potranno usare i brevetti appena acquisiti come un'”arma” contro Linux e l’intero mondo del codice free e open.
Oltre al rispetto delle licenze open, l’intervento del DoJ si armonizza con quello delle autorità tedesche e pone ulteriori limiti dell’acquisizione messa in atto da CPTN Holding: EMC, per dire, non potrà acquisire 33 brevetti relativi alle tecnologie di virtualizzazione, mentre Microsoft dovrà cedere la proprietà dei brevetti ad Attachmate – la società che ha inglobato Novell – ritenendo nel contempo una licenza di sfruttamento dei suddetti brevetti.
Alfonso Maruccia