Roma – In una fase molto delicata per l’iter della perigliosa, contestata e discussa direttiva sulla brevettabilità del software, il cosiddetto “Consiglio competitività” dell’Unione Europea ha scelto di far slittare la questione che inizialmente era in calendario.
Ne ha informato ieri l’europarlamentare radicale Marco Cappato , autore di numerose iniziative per scongiurare o quantomeno migliorare la direttiva. In una nota, Cappato ha anche parlato della reazione del ministro all’Innovazione Lucio Stanca e di quello per le Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione, ad una lettera firmata dallo stesso Cappato e dall’europarlamentare Emma Bonino, con la quale si chiede una presa di posizione chiara del nostro Governo in merito alla direttiva sui brevetti.
In particolare, i Deputati radicali intervenivano a sostegno delle modifiche introdotte dal Parlamento europeo per assicurare che i codici dei programmi – al pari delle formule matematiche o, in generale, delle “idee” tradotte in linguaggi – continuino in quanto tali ad essere esclusi, come previsto dalla Convenzione europea sui brevetti, dal campo della brevettabilità. Un appello al Governo e al Parlamento in tal senso è stato anche espresso di recente dall’ Associazione Software Libero .
Buttiglione nella sua risposta ha sottolineato come “data la delicatezza del tema vada fatto ogni sforzo per procedere in accordo tra Parlamento e Consiglio e che probabilmente sia utile una pausa di riflessione”. Un concetto ribadito anche dal ministro Stanca , secondo cui “in ogni caso non ritengo che la situazione possa maturare nel corso della Presidenza italiana”. Stanca, d’altra parte, nella sua lettera afferma che “data la complessità della materia, occorre analizzare con molta attenzione le proposta del Parlamento europeo e valutare l’impatto complessivo di tali proposte sia in relazione al mercato italiano, sia in relazione al processo di innovazione tecnologica”.
“La Presidenza italiana – ha affermato ieri Cappato – ha opportunamente scelto di prendere tempo per riflettere ed approfondire il tema. Per parte nostra, utilizzeremo questo tempo per rafforzare e rilanciare la mobilitazione dei rappresentanti di imprese, ma anche di accademici, scienziati e cittadini che a centinaia hanno già in questi giorni deciso di pronunciarsi contro il rischio di brevettabilità delle idee, sottoscrivendo l’appello rivolto al Consiglio dei ministri dell’Unione europea, ai Governi ed ai Parlamentari europei “per proteggere l’innovazione in Europa”. E’ possibile sottoscrivere l’ Appello al Consiglio dei Ministri Europeo, ai Governi ed ai Parlamentari Europei per proteggere l’innovazione in Europa: no ai brevetti software al link: http://www.radicalparty.org/swpat/ ”