Brevetti, Sony china la testa

Brevetti, Sony china la testa

Con un accordo extragiudiziale, il gigante mette fine ad una causa che rischiava di bloccare l'esportazione in USA di fotocamere e videocamere digitali
Con un accordo extragiudiziale, il gigante mette fine ad una causa che rischiava di bloccare l'esportazione in USA di fotocamere e videocamere digitali


Redwood City (USA) – Quaranta milioni di dollari. Questa la cifra che Sony sborserà alla società statunitense Ampex per accomodare una causa incentrata su alcuni brevetti legati all’elaborazione delle immagini digitali.

In base all’accordo, il gigante giapponese acquisirà da Ampex le licenze necessarie per continuare a produrre e vendere vari prodotti digitali, tra cui videoregistratori, videocamere e fotocamere. Il contratto rimarrà valido fino all’aprile del 2006, dopo di che Sony dovrà rinegoziare l’accordo di licenza o utilizzare tecnologie che non infrangano i brevetti di Ampex.

Lo scorso agosto si era interessata al caso anche l’International Trade Commission statunitense, un organismo a cui Ampex aveva chiesto un’ingiunzione che vietasse a Sony di importare e vendere prodotti che utilizzavano certe tecnologie per il trattamento delle immagini digitali.

Ampex ha già spuntato accordi simili a quello propostogli da Sony con altri giganti della fotografia digitale, tra cui Canon e Sanyo, e sta negoziando con diversi altri produttori, inclusi quelli di fotofonini. Lo scorso ottobre la società ha fatto inoltre causa a Kodak, apparentemente rivendicando la paternità delle stesse tecnologie brandite contro Sony e gli altri produttori asiatici.

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Pubblicato il
1 dic 2004
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