Web (internet) – Nei giorni scorsi un tribunale americano ha riconosciuto ad Amazon.com , il popolare negozio virtuale, la proprietà del brevetto per un “affiliate program” ampiamente utilizzato dagli esercizi commerciali su web. In estrema sintesi, si tratta di un sistema che controlla lo scambio remunerato di traffico web tra siti di ecommerce.
Il brevetto del programma, che segue quello che l’anno scorso consentì ad Amazon di impossessarsi del “single-click” (il sistema basato su cookie per cui cliccando su un prodotto si può ordinare e comprare), secondo molti mette a rischio le altre imprese di ecommerce che potrebbero vedersi “soffiare” il diritto ad utilizzare certe pratiche comuni.
Di certo questa non è la prima volta che un’azienda riesce ad ottenere diritti di brevetto su pratiche comuni su web, ma in questo caso la reazione pare essere più decisa che in passato. Sta infatti prendendo piede una campagna di controinformazione e di boicottaggio lanciata da Nowebpatents.org , associazione che da sempre si batte per evitare che certi episodi si ripetano. Nowebpatents.org sostiene che già più di mille sono le adesioni alla sua campagna appena lanciata, campagna che consiste essenzialmente nel denunciare la situazione, nell’evitare di compiere acquisti da Amazon e nel vendere, se si hanno, le azioni dell’azienda per “ridurne il valore”…
Il problema, ora, è vedere se Amazon perseguirà i numerosissimi siti che utilizzano quell'”affiliate program”, un orizzonte su cui l’azienda ancora non si è espressa. Ma va detto che sul brevetto del “single-click”, Amazon ha portato in tribunale il rivale Barnesandnoble.com per l’utilizzo sul suo sito di quella stessa pratica. Il giudizio deve ancora concludersi ma secondo gli esperti è assai probabile che Amazon ne esca vincitrice?