Washington (USA) – Una Corte d’Appello federale ha confermato la colpevolezza di Microsoft in un celebre caso di violazione di brevetto , sancita in primo grado in California. L’azienda fondata da Bill Gates dovrà quindi rimborsare Carlos Armando Amado, proprietario di una tecnologia utilizzata in Office per violazione delle norme sui brevetti software.
I portavoce di Microsoft non hanno commentato il risultato della diatriba. Recentemente, i creatori di Office avevano rilasciato una patch per rendere legittimo il pacchetto di produttività aziendale ed eliminare le porzioni di codice incriminate.
I legali di Amado, programmatore di origine guatemalteca, sono soddisfatti ma hanno fatto sapere che il caso è ancora aperto : se da una parte Microsoft ha perso il ricorso, dall’altra anche Amado ha incassato una sconfitta. I giudici infatti hanno respinto le richieste di Amado, che pretende un risarcimento di circa 65 milioni di dollari
“Continuiamo a sperare che i giudici possano affidare al Sig. Amado un corrispettivo in denaro abbastanza cospicuo”, hanno detto i legali del programmatore, “così da coprire tutte le spese ed i danni conseguenti alla violazione commessa da Microsoft”. La tecnologia al centro della battaglia legale è un sistema per il trasferimento dati tra database e foglio di calcolo, sviluppata da Amado già nel 1990. Il programmatore guatemalteco è ormai impegnato da tempo in questa causa legale.
Microsoft, fino a questo momento, si è sempre difesa sostenendo di avere iniziato lo sviluppo della tecnologia reclamata da Amado “sin dal 1989”. La decisione finale sul caso potrebbe arrivare dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, nel caso che Microsoft decida di respingere ogni ipotesi di accordo con i legali di Amado e che i massimi giudici accettino di esaminare il caso.