EMI , insieme a Brian Eno e David Byrne, ha deciso di rilasciare una versione Creative Commons dell’album ” My Life in the bush of Ghosts “, realizzato nel 1981 dai due artisti e considerato una pietra miliare nella storia della musica elettronica.
“È una vera sfida sotto molti punti di vista”, dice Andy Way, direttore del dipartimento digitale di EMI, “sia sotto il profilo legale, sia sotto quello editoriale”.
La licenza Creative Commons permette agli utenti di scaricare gratuitamente l’album e di partecipare ad una singolare iniziativa online: EMI ha infatti realizzato Bush-of-ghosts.com , una comunità virtuale dove gli ascoltatori possono interagire tra loro e cimentarsi in remix collaborativi basati sulle tracce estrapolate dall’album.
Il disco è stato tra i primissimi prodotti musicali a mettere al centro il campionamento audio , ovvero la registrazione e la rimiscelazione di suoni e brani provenienti da fonti ambientali o direttamente da altri dischi. Il numero degli utenti iscritti alla comunità “creativa” supera già la soglia dei 4000 partecipanti.
Attraverso un’interfaccia chiara e molto curata, voluta a quanto pare dall’eclettico Byrne, i visitatori possono inviare i propri remix e “votare” quelli più accattivanti. Un motore di ricerca interno permette di rintracciare le remiscelazioni degli utenti secondo criteri di ricerca “sensoriali”: per ciascuna canzone è possibile ascoltare versioni più o meno aggressive, rilassanti o spiccatamente danzerecce.