Sua moglie ha realizzato il servizio di screening genetico che i lettori di Punto Informatico già conoscono bene , ed ora lui, Sergey Brin, co-fondatore di Google, su un blog fa sapere di aver scoperto grazie a quel servizio di essere portatore di una mutazione genetica che può esporlo al morbo di Parkinson.
Nel suo lungo post, Brin parla della mutazione del gene LRRK2 (G2019s), ereditata probabilmente dalla madre che soffre di Parkinson. A suo dire chi nasce con questa caratteristica ha una più alta possibilità di ammalarsi. Brin sottolinea come non vi sia alcuna prova di ereditarietà del Parkinson e che il fatto che condivida quella mutazione con la madre potrebbe non significare molto, ma si sa, spiega, che si tratta di una mutazione riscontrata in molti malati.
In realtà secondo Susan Bressman , a capo del dipartimento di neurologia del Beth Israel Medical Center di New York, “molte persone con questa mutazione non sviluppano mai la malattia. Per lui è più probabile condurre una vita normale che una vita col Parkinson”.
Brin spiega di sentirsi fortunato perché il test genetico realizzato dalla società della moglie a cui partecipa anche Google gli ha consentito di sapere qualcosa sulle sue predisposizioni che altrimenti non avrebbe saputo. Ma la cosa forse più rilevante è che l’uomo da 15,9 miliardi di dollari ora sembra anche disponibile ad aumentare i suoi contributi alla ricerca sul Parkinson , già oggi non indifferenti.