L’enciclopedia Britannica si schiude alla rete, fa cautamente proprie alcune delle dinamiche collaborative che alimentano Wikipedia, apre uno spiraglio ai contributori dotti e meno dotti che aspirano a edificare l’erudizione globale. Ma dalla Britannica avvertono: non incoraggiamo una collaborazione democratica.
La scelta di un modello più partecipativo è stata forse innescata dai fitti botta e risposta con Wikipedia nel nome dell’autorevolezza, forse si configura come un elemento dell’inevitabile transizione che ha già condotto la Britannica a svecchiare il proprio rapporto con la rete. Fra le pagine della monumentale opera enciclopedica online, con l’avvento del nuovo sito , si darà il benvenuto ai contenuti prodotti dagli utenti. Tutto sarà sottoposto ad un severo controllo e ad una selettiva scrematura editoriale , tutti i contributi saranno chiaramente riconducibili all’autore .
Non ci sarà dunque alcuna apertura al fluido e dinamico modello wiki, non si affiderà ai netizen il compito di assemblare e ordinare lo scibile umano: il modello che la Britannica ha annunciato di voler adottare per la nuova versione online, si basa sul consolidamento della community che già ruota attorno alle voci dell’enciclopedia e sul commento, che potrà compenetrarsi con le definizioni ufficiali ed arricchirle di valore.
La comunità verrà sollecitata con un sistema di incentivi e di premi , ciascuno degli esperti contributori che già partecipano agli aggiornamenti collaborativi dell’enciclopedia sarà dotato di un profilo personale capace di conferire visibilità all’attività enciclopedica e extraenciclopedica di ciascuno, profilo che costituirà il fulcro delle relazioni che si intesseranno nella comunità della Britannica.
Ci sarà però spazio anche per gli utenti ordinari: saranno anche loro avvinti nella comunità online della Britannica, potranno chiedere l’aiuto degli esperti per redigere del materiale che potrebbe andare ad arricchire le pagine web dell’enciclopedia , materiale che sarà però nettamente distinto da quello vagliato dagli esperti della Britannica e i cui diritti rimarranno in toto dell’autore.
Ma l’Enciclopedia Britannica online si sottoporrà altresì al giudizio degli utenti e dei contributori ufficiali: sarà possibile suggerire delle correzioni al testo, sarà possibile proporre l’aggiunta di contenuti, di link o di materiale multimediale. Richieste che verranno valutate con attenzione dall’erudito staff che vigila sull’enciclopedia e che, qualora si rivelassero opportune, verranno accolte fra le pagine della Britannica, insieme eventualmente al materiale originale proposto dagli utenti.
L’ obiettivo della Britannica online è quindi quello di rinnovare e consolidare le fruttuose relazioni che si intessono nella comunità di utenti esperti e meno esperti, di “sfruttare le potenzialità di Internet per integrare il lavoro di numerose persone in un progetto comune su larga scala, ma senza rinunciare al controllo editoriale che rende il contenuto della Britannica degno di fiducia”. Fermamente convinti che “il processo di creazione e di documentazione della conoscenza sia collaborativo ma non democratico”, dalla Britannica sono disposti ad assumersi tutte le responsabilità dei contenuti che verranno approvati, contenuti che continueranno a essere caratterizzati da oggettività e indipendenza, che non saranno fatti trapelare online sotto la discutibile etichetta di materiale sfociato dalla ” Wisdom of Crowds ora tanto in voga”.
Gaia Bottà
( fonte immagine )