Enciclopedia Britannica dice addio alla carta: niente più voluminosi tomi ad impolverare sugli scaffali, ma solo offerte digitali che traghettino definitivamente la storica opera nell’era di Internet, degli ebook e dei tablet.
L’annuncio da parte di Jorge Cauz, presidente di Encyclopedia Britannica, pone così fine all’edizione cartacea che da 244 anni ogni 24 mesi arrivava sul mercato aggiornata per stare al passo con i tempi: nel 2012 non si stamperà nulla, e l’edizione 2010 con i suoi 60 chilogrammi per 32 volumi sarà l’ultima esistente nel “vecchio formato”. Di essa rimangono in vendita ancora 4mila copie.
Cauz parla di “un rito di passaggio in questa nuova era” che ha messo a loro disposizione “strumenti migliori”. E se i nostalgici possono rimpiangere il profumo della carta o i ricordi della prima ricerca fatta da bambini, quando quei tomi rilegati in pelle sembravano irraggiungibili perché posizionati in scaffali in alto e perché pieni di parole difficili, la scelta sembra più che logica: gli introiti derivanti dal cartaceo erano irrilevanti da anni e rappresentavano già solo l’un per cento del totale delle vendite , pur con un costo intorno ai mille euro per l’opera.
A farla da padrone, insomma, sono già i servizi digitali correlati ad essa: l’85 per cento delle entrate di cassa arriva da prodotti educativi come gli strumenti per l’apprendimento via Web , mentre l’edizione online (a fronte di un costo d’abbonamento di 70 dollari l’anno) vale già per il 15 per cento del totale. La versione digitale oltre a costare di meno, naturalmente, ha poi il vantaggio di poter esser continuamente aggiornata dai redattori dell’enciclopedia e di avere tutta una serie di servizi collegati come le app sviluppate per i dispositivi mobile.
In concomitanza con l’addio alla versione cartacea, Britannica ha deciso di lasciare per una settimana libero accesso gratuito ai suoi contenuti online.
Claudio Tamburrino