Anche la Bank of England prende sempre più in seria considerazione l’ipotesi di emettere una CBDC (Central Bank Digital Currency), con il duplice obiettivo di soddisfare le esigenze di coloro che guardano con interesse sempre maggiore alle monete digitali e di sostenere un progressivo abbandono del contante.
Bank of England apre all’emissione di una CBDC
Già battezzata in via non ufficiale Britcoin (e non Bitcoin) dalla stampa, la sua creazione è al vaglio ormai da tempo. Per spiegare la propria visione, Sir Jon Cunliffe (vicegovernatore per la stabilità finanziaria della banca centrale britannica) fa ricorso a una metafora che prende spunto dalle evoluzioni che hanno interessato l’universo mobile.
Avendo osservato la trasformazione digitale in altri ambiti dell’economia, non si dovrebbe essere contrari alla prossima ondata di tecnologie che porteranno a cambiamenti radicali. Ora, nel territorio dei pagamenti, ci troviamo in un “mondo Blackberry” che sta per assistere all’introduzione dell’iPhone.
La moneta digitale britannica dovrà essere pensata per un impiego sia da parte delle imprese sia dai privati cittadini, non andando comunque a sostituire le altre forme di valuta al momento in circolazione, bensì affiancandole.
A differenziarla da Bitcoin, Ethereum o Dogecoin sarà un valore non soggetto a variazioni, che la metterà al sicuro dal rischio volatilità legato alle manovre speculative, come avviene con le stablecoin. Nessuna tempistica è stata al momento resa nota perché il progetto possa arrivare a concretizzarsi, ma la direzione sembra ormai segnata: anche Sua Maestà presto dovrà abituarsi a fare i conti con la versione 2.0 della sterlina.