Una decisione presa per preservare trent’anni di storia videoludica, magari da un’eventuale apocalisse digitale. I giganteschi archivi della British Library potranno così conservare una copia di ciascun videogame pubblicato in terra britannica dagli anni 70 ad oggi . Dall’ Attacco dei Cammelli Mutanti a Tomb Raider .
Gli alti vertici della biblioteca d’Albione hanno infatti espresso più di un interrogativo, alla luce di un pericoloso buco nero formatosi nel passaggio dei formati d’archiviazione digitali. Una mole di informazioni ormai già perduta, compresi quei contenuti relativi a giochi elettronici prodotti tra il 1970 e il 1990 .
Queste ripetute scomparse sembrano aver convinto la British Library ad esercitare pressioni sul governo di Londra, in armonia con le convinzioni di alcuni osservatori legati all’industria britannica dei videogame. I vari publisher dovrebbero in sostanza concedere agli archivi della memoria storica almeno una copia dei loro titoli.
Questo in base ad una rivisitazione della legge britannica che dal 1662 obbliga ciascun editore cartaceo a consegnare almeno una copia dei propri libri o riviste agli immensi archivi della British Library. La nuova sezione della biblioteca nazionale si baserebbe inoltre sul supporto del National Videogame Archive .
Formato nel 2008 presso il National Media Museum di Bradford, e in collaborazione con la Nottingham Trent University , il National Videogame Archive dovrà contribuire con la sua esperienza tecnologica e di catalogazione. Favorevoli all’iniziativa sono stati i vertici di UK Interactive Entertainment : un archivio salverebbe la memoria della cultura videoludica.
Mauro Vecchio