Come anticipato dal Financial Times a fine giugno, la Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita sull’acquisizione di VMware da parte di Broadcom. L’autorità antitrust ritiene che “la transazione consentirebbe a Broadcom di limitare la concorrenza nel mercato di determinati componenti hardware che interagiscono con il software di VMware“.
Prezzi più alti e meno innovazione?
Broadcom è leader mondiale nel mercato dei chip e dei dispositivi per il networking. VMware è invece nota per i suoi software di virtualizzazione che sfruttano i dispositivi di rete di molti produttori, tra cui Broadcom. La Commissione europea ha rilevato due possibili conseguenze negative derivanti dall’acquisizione.
Broadcom potrebbe degradare l’interoperabilità tra i software di virtualizzazione per server di VMware e l’hardware dei concorrenti a vantaggio dei suoi dispositivi. L’azienda di San Jose potrebbe inoltre impedire l’uso dell’hardware concorrente con il software di virtualizzazione di VMware o ridurre le prestazioni. Ciò causerebbe un aumento dei prezzi, una diminuzione della qualità e meno innovazione.
La Commissione ha evidenziato altre due criticità. Broadcom potrebbe ostacolare lo sviluppo degli SmartNIC di altri fornitori (VMware ha avviato il Project Monterey con NVIDIA, Intel e AMD Pensando), limitando gli investimenti per proteggere i profitti derivanti dai suoi NIC (Network Interface Controller). Infine, Broadcom potrebbe integrare i software di VMware nel suo software (mainframe e security), bloccando la vendita separata.
La risposta (positiva o negativa) sull’acquisizione verrà comunicata entro l’11 maggio 2023. Un portavoce ha dichiarato che l’azienda collaborerà in modo costruttivo con la Commissione europea. Broadcom è convinta di completare la transazione entro il 2023.
Aggiornamento (26/01/2023): anche la Competition and Markets Authority del Regno Unito ha avviato un’indagine.