Tanenbaum commenterebbe “Il bello degli standard è che ce ne sono così tanti tra cui scegliere” ma forse i webmaster non ne apprezzerebbero l’ironia, schiacciati come sono nel lavoro di tutti i giorni tra quelli de facto e quelli de jure. Hakon Wium Lie , CTO di Opera, creatore del CSS e coautore del test Acid 2 ha gettato luce su alcuni di questi argomenti e sul prodotto principale dell’azienda norvegese in uno scambio con Punto Informatico .
Punto Informatico: A fronte di una esigua presenza desktop, Opera può rivendicare una massiccia dominazione sui dispositivi mobili, come ci siete riusciti e come mantenete questo ruolo?
Hakon Wium Lie: Innanzitutto devo intervenire sulla presenza in ambito desktop. Abbiamo oltre 25 milioni di utenti in quel segmento e dopo il rilascio di Chrome da parte di Google i nostri download sono aumentati del 20%. Speriamo più persone si rendano conto che cambiare browser è possibile.
Riguardo ai dispositivi mobili, dimensioni e velocità sono fattori importanti.
Quando mi sono unito a questa compagnia nel 1999, Opera ancora poteva risiedere su un floppy . Quei giorni sono finiti ma rimane ancora molto più contenuto di altri browser sul desktop. E lavoriamo sodo perché resti così senza rinunciare ad avere tutte le funzioni e gli standard.
Per assicurarci di coprire anche i telefoni più semplici abbiamo sviluppato Opera Mini , il quale si divide in due parti: quella più avida di risorse gira sul network fisso mentre una piccola applicazione sul cellulare interagisce con l’utente. In questo modo è possibile eseguire Opera su una ampia gamma di dispositivi e stiamo portando il Web dove nessun browser è stato prima.
PI: Qual è stato il risultato più importante ottenuto dalla tua sfida a IE7 di Microsoft con l’Acid2 ?
HWL: La conseguenza principale è che ora tutti i browser sono migliorati.
Quando è uscito Acid 2 nessuno – incluso Opera – riusciva ad eseguirne un rendering corretto. Ad distanza di anni ora tutti i principali browser hanno un engine che lo supporti, ne risulta che adesso ogni autore può scrivere pagine web più ricche senza minare l’interoperabilità.
Nutriamo grosse aspettative pure dall’ Acid3 . Mette alla prova funzionalità importanti per le applicazioni web ed è vitale per il futuro del Web stesso come piattaforma che effettui un rendering corretto.
Confido che tutti i principali fornitori di browser, Microsoft inclusa, si impegnino al massimo per superare l’Acid3 e così rafforzare ulteriormente la Rete.
PI: Che posizione assumi rispetto al frutto delle tue meningi, il CSS, e come reputi dovrebbe evolversi ? C’è del potenziale ancora inespresso?
HWL: Nell’insieme sono contento di come sia venuto fuori il CSS. Il suo più importante contributo è stato probabilmente sollevare la pressione dall’HTML di modo che questi possa continuare ad essere un linguaggio markup strutturale mentre il CSS si prende cura dello stile. Oggigiorno il CSS è usato dalla maggior parte delle pagine web. (Di recente ne ho appreso il numero esatto: 80,39 per cento .
La cifra è stata elaborata dal MAMA di Opera , un motore di ricerca che analizza la struttura e lo stile delle pagine. Ovviamente la percentuale riportata è accurata solo per quanto riguarda le pagine web indicizzate da MAMA, si tratta comunque di un dato interessante).
Il CSS ha potenziale per fare ancor più di quanto già faccia oggi.
La stampa è un’area in cui può migliorare molto, i browser non sono molto buoni per stampare, mi spiace. E per riuscire a fare davvero eccellenti stampe di documenti web c’è Prince (di cui fa parte anche Wium Lie, ndr), un convertitore dedicato da web a PDF attraverso il CSS.
Mi aspetto di vedere in futuro bordi smussati realizzati col CSS, e animazioni, abbiamo degli abbellimenti visivi in cantiere.
PI: Nella tua presentazione all’ Atypi 2008 hai posto alla pubblica attenzione l’argomento delle WebFonts, con una tale limitata adozione al momento cosa dovrebbero fare l’utente e il webmaster medio? Microsoft sta ripetendo con le WebFonts lo stesso comportamento adottato con l’OOXML?
HWL: Le WebFonts sono molto importanti per il futuro del CSS e del Web. Abbiamo un sacco di attributi relativi ai font supportati in maniera interoperabile tra tutti i browser. Però esistono davvero poche font da fargli elaborare. Ciò è destinato a cambiare; Safari, Mozilla e Opera hanno implementato supporto per le WebFonts. Questi browser possono ora recuperare font in formati comuni e usarli per la resa a schermo delle pagine online.
Microsoft ha intrapreso una strada diversa molto tempo fa. Hanno svolto un ruolo da pionieri col loro formato EOT dieci anni orsono. EOT però è ingombrante da usare e spero la casa di Redmond si unisca agli altri nel supportare font TrueType e OpenType per la navigazione. Così facendo, le pagine che usano Webfonts appariranno nella stessa maniera ovunque.
Nella battaglia tra ODF e OOXML, gli uomini di Bill Gates hanno combattuto a lungo e duramente contro il primo dei due, poi all’improvviso Microsoft ha annunciato il loro supporto. Quindi, sì, spero ripetano lo stesso comportamento!
PI: A tuo giudizio l’intera vicenda di OOXML è finita davvero?
HWL: Credo siano finite le grandi battaglie. Rimane ancora da vedere quanto interoperabili si rivelino le implementazioni. Anche se c’è da dire che l’importanza dei formati “office” è in declino man mano che più documenti si spostano verso il Web e l’HTML.
a cura di Fabrizio Bartoloni