Bruxelles: biometria ancora troppo giovane

Bruxelles: biometria ancora troppo giovane

La Commissione Europea ritiene che le tecnologie di sicurezza basate sulle caratteristiche dell'individuo debbano fare ancora molta strada prima di essere applicate su larga scala. Il Passaporto europeo va avanti
La Commissione Europea ritiene che le tecnologie di sicurezza basate sulle caratteristiche dell'individuo debbano fare ancora molta strada prima di essere applicate su larga scala. Il Passaporto europeo va avanti


Bruxelles – Non uno stop ma un rinvio : così si potrebbe sintetizzare la posizione espressa dalla Commissione Europea a proposito dell’introduzione su vasta scala di sistemi di autenticazione e identificazione basati sulle tecnologie biometriche.

Questo, almeno, è quanto si evince dall’iniziativa della Commissione di mettere in piedi il sito European Biometrics Portal , uno spazio web pensato per facilitare la presentazione dello stato dell’arte nella biometria e per spingere operatori, scienziati, aziende e cittadini dell’Unione a dire la loro su un argomento tanto importante.

Le principali domande poste dal sito all’utente Internet sono emblematiche di come oggi i sistemi biometrici vengano valutati dalla Commissione:
– “La biometria è l’arma finale capace di assicurare la sicurezza fisica e digitale?”
– “La biometria è una minaccia diretta alla privacy?”
– “Ci sono limiti etici all’uso della biometria?”

Il Portale, che vuole dunque agevolare un massiccio e continuativo scambio di idee all’interno dell’Unione, segnala forse per la prima volta un’attenzione specifica della Commissione su questo punto, che fino ad oggi sembra aver lasciato agli organismi di tutela della privacy e all’iniziativa privata delle imprese lo sviluppo di quello che sta rapidamente divenendo il mercato della biometria .

Il motivo per il quale la Commissione ritiene prematuro l’impiego di questi apparati su vasta scala lo spiega una nota diffusa dall’Esecutivo europeo, secondo cui “questioni essenziali di sicurezza, privacy, interoperabilità dei sistemi e delle applicazioni, performance, scalabilità e controllo dei dati devono ancora essere studiate a fondo”.

Difficile in realtà prevedere quanto la pausa di riflessione proposta dalla Commissione possa influire sullo sviluppo del settore. Come noto, anche in Europa il ricorso alle tecnologie biometriche è ormai massiccio e dopo l’11 settembre si è assistito ad una vera e propria accelerazione nell’adozione di questi strumenti da parte delle forze dell’ordine di molti paesi dell’Unione. Inoltre, la Commissione almeno per il momento non non sembra proporre alcuno stop o rinvio alla marcia a tappe forzate con cui è segnato il cammino del nuovo passaporto europeo, “nuovo” proprio perché caratterizzato dall’introduzione su larga scala delle tecnologie biometriche.

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Pubblicato il
10 ott 2005
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