Roma – Non c’è alcuna ragione per la quale il governo di un paese europeo oggi debba prendersi una responsabilità diretta nel varare leggi di restrizione delle libertà personali come quelle sulla data retention . Ci sta infatti pensando l’Europa.
Nei giorni caldi del cosiddetto pacchetto Pisanu sulla sicurezza , che avrebbe dovuto essere imperniato anche sulla conservazione dei dati di traffico telefonico ed internet, la Commissione Europea ha infatti annunciato una proposta di direttiva che mette al centro proprio la data retention.
Se il governo Berlusconi ha fatto sapere nelle scorse ore che il pacchetto Pisanu per ora è rinviato , ci ha pensato proprio la Commissione ad annunciare una bozza di normativa ritagliata sulle richieste del ministro degli Interni britannico Charles Clarke: la normativa imporrà ad operatori e provider di tutta Europa, dopo il recepimento dei diversi governi, la registrazione da uno a tre anni dei log degli accessi internet, dei mittenti e dei destinatari delle email o delle telefonate, della localizzazione di chi chiama da un cellulare e via dicendo. Poiché per la stessa Europa la data retention equivale all’intercettazione, la Commissione sta spingendosi in un territorio ufficialmente inesplorato, quello appunto dell’ intercettazione di massa in nome della Sicurezza.
Secondo il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, “è ovvio che la data retention è uno strumento cruciale nella lotta al terrorismo: i terroristi devono comunicare tra di loro e nel farlo lasciano tracce”. Secondo Barroso è necessario occuparsi anche del problema privacy e dei costi per l’industria che questo provvedimento potrà avere. “È nostra intenzione – ha dichiarato – fornire idee costruttive per garantire che i progressi svolti nel campo della data retention diano forma ad uno strumento equilibrato, basato su solide fondamentale legali”.
La speranza della Commissione è di riuscire a far partire l’iter della direttiva entro settembre: una volta approvata questa dovrà essere recepita e sarà in quella fase che i governi dei singoli paesi dovranno decidere l’estensione della data retention sia per i dati telefonici che per quelli internet. Su questo fronte, dunque, c’è chi si aspetta che il Governo di Roma per ora eviti di occuparsi di data retention, limitandosi poi a recepire rapidamente la direttiva europea non appena sarà varata formalmente.
Sull’iniziativa di Clarke, che sta ispirando tutta Europa, infine, Bruce Schneier , mente di Crypto-gram , segnala un irresistibile filmatino flash , un sagace commento animato alle idee del dinamico ministro degli Interni britannico.