Bruxelles – Una nuova contestazione è stata rivolta dalla Commissione Europea a Microsoft, una dichiarazione che si spinge in territori inesplorati e che minaccia di tradursi in una multa da 3 milioni di euro al giorno per il big di Redmond. Sotto accusa il fatto che, a detta delle autorità comunitarie, la softwarehouse non intende rispettare i dettami dell’antitrust europeo, chiedendo royalty ai propri competitor per l’accesso a nuovi protocolli che secondo la Commissione non sono sufficientemente innovativi per richiedere il pagamento di un corrispettivo.
In uno statement of objection che a Microsoft suona come un ultimatum, la Commissione sostiene che nelle informazioni dell’azienda destinate a garantire ai rivali la possibilità di realizzare software perfettamente interoperabile con Windows non vi è “innovazione significativa”. Respinte quindi al mittente 1.500 pagine di documentazione fornite da Microsoft nel corso degli ultimi tre mesi, una bocciatura condita dall’affermazione secondo cui la licenza chiesta dall’azienda per l’accesso ai suoi protocolli, stante la “mancata innovazione”, non può essere soggetta a pagamento.
BetaNews approfondisce spiegando che i protocolli sotto accusa sono quelli riferiti a tecnologie brevettate , quelli cioè per i quali Microsoft chiede la sottoscrizione di una licenza con un corrispettivo per ciascuna applicazione realizzata sulla base di quei dati o di una percentuale sui profitti che da questa derivino. Secondo il commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes, “Microsoft ha già accettato che la giustificazione per il pagamento sia legata all’innovazione costituita dai nuovi protocolli. La nostra idea è che non c’è una innovazione significativa nei protocolli, e sono quindi costretta ad agire per garantire che Microsoft rispetti i propri doveri”.
Come riporta il Washington Post , in una nota Microsoft ha dichiarato di ritenere il pagamento richiesto equo e ha manifestato tutta la propria sorpresa per la sortita della Commissione: “Difficile capire come la Commissione possa sostenere che persino l’innovazione brevettata debba essere resa disponibile gratuitamente”.
Non solo: Microsoft fa notare come quei prezzi siano stati determinati da un audit di PriceWaterhouseCooper che ne ha determinato un calo fino al 30 per cento in meno degli attuali prezzi di mercato. The Register evidenzia anche come l’azienda non abbia mai smesso di intavolare negoziati con le parti interessate sul fronte dei prezzi.
Uno dei legali del big di Redmond ha anche sottolineato come Microsoft avesse chiesto alla Commissione un parere su quella documentazione un anno e mezzo fa. “Siamo dispiaciuti – ha osservato il general counsel di Microsoft Brad Smith – che questo feedback arrivi con sei mesi di ritardo e nella sua attuale forma ma siamo comunque intenzionati a lavorar duro per rispondere allo Statement”. A suo dire, l’intervento della Commissione è eccezionale : “La posizione (di Bruxelles, ndr.) sembra un tentativo di regolamentare il prezzo dei nostri diritti di proprietà intellettuale su base globale”. Il suo timore è che la posizione della Commissione possa essere imitata anche da altri organismi internazionali, con conseguenze a cascata per l’intera industria.
Come spiega la stessa Commissione, ora Microsoft ha quattro settimane per rispondere allo Statement delle autorità comunitarie, dopo quella data Bruxelles prenderà la propria decisione definitiva che potrebbe portare, come accennato, ad una sanzione di 3 milioni di euro al giorno . “È la prima volta – ha dichiarato un portavoce della Commissione – che ci confrontiamo con un’azienda che non ha rispettato una decisione dell’antitrust. Siamo in un territorio completamente inesplorato”.