Bruxelles – Gli uffici delle autorità antitrust europee hanno deciso di accogliere solo in parte la richiesta di Microsoft di spostare a maggio una data fondamentale nell’annosa querelle sul ruolo di mercato del big di Redmond, e hanno annunciato che il termine ultimo per la presentazione della documentazione richiesta passa dal 3 al 23 aprile .
Quei 20 giorni in più, dunque, dovranno bastare a Microsoft per presentare prove convincenti del fatto che i protocolli per i middleware Windows siano innovativi al punto da giustificare la richiesta di un pagamento ai competitor che intendano avvalersene per sviluppare propri prodotti su piattaforma Windows. La Commissione Europea, come noto, aveva dichiarato all’inizio di marzo di ritenere quei protocolli non sufficientemente innovativi , bocciando quindi quasi 1.500 pagine di analisi tecnica fornite dal colosso del software e avvertendo che, se non sarà provata da BigM la bontà di quei protocolli, sono pronte nuove multe da 3 milioni di euro al giorno .
L’ultimatum riguarda, nello specifico, protocolli riferiti a tecnologie brevettate, per i quali Microsoft chiede la sottoscrizione di una licenza con un corrispettivo per ciascuna applicazione realizzata sulla base di quei dati o di una percentuale sui profitti che da questa derivino.
Il rinvio deciso dalla Commissione non basta dunque ad allentare la tensione tra le autorità di vigilanza europee e il gigante americano: solo pochi giorni fa il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, che ieri ha annunciato lo slittamento dell’ultimatum, ha reso pubblica la propria frustrazione per i successi conquistati sul mercato europeo da parte di Microsoft, progressi che Kroes attribuisce a comportamenti scorretti.
La stessa Kroes aveva spiegato all’inizio del mese la minaccia di nuove sanzioni , sostenendo che “Microsoft ha già accettato che la giustificazione per il pagamento sia legata all’innovazione costituita dai nuovi protocolli. La nostra idea è che non ci sia una innovazione significativa nei protocolli, e sono quindi costretta ad agire per garantire che Microsoft rispetti i propri doveri”.
La questione è estremamente complessa, e per questo Microsoft aveva chiesto il rinvio, sebbene nel frattempo una novità significativa sia arrivata con la sottoscrizione di quei protocolli da parte di Quest , un partner di lungo corso del big di Redmond, che ne ha preso la licenza di accesso accettando le condizioni poste da Microsoft e contestate dalla Commissione.